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Disciplinatha, il box antologico

Creato il 12 ottobre 2012 da Martelloide
Disciplinatha, il box antologico
 Ok, qui siamo fuori dai territori del britpop, ma, insomma i Disciplinatha sono il mio grupp italiano preferito di sempre e Cristiano Santini è un carissimo amico, quindi questa notizia la pubblico con gioia immensa...
Black Fading Records annuncia, per l’autunno 2012, l’uscita di “Tesori della Patria” , box antologico dei Disciplinatha, una delle band più originali e complesse del panorama musicale italiano degli anni '80/'90.
Il Box raccolta consterà di 4 cd e un dvd
Eccolo nel dettaglio:
4 CD
I cd conterranno tutto il materiale ufficiale rilasciato dalla band restaurato, rimasterizzato e suddiviso in 3 Cd. (EP Abbiamo pazientato 40 anni ora basta, EP Nazioni, LP Il mondo nuovo, LP Primigenia)
Un Cd “bonus” FOIBA”, comprendente versioni “reloaded’’ 2012 di alcuni brani storici, inediti, versioni “demo” e rarità:
- Milizia (1988/2012 - remix)
- Crisi di valori (1990/2012 - remix)
- Nazioni (1991 - nuovo mix)
- Lo stato delle cose (1989/2012 - riedizione)
- Bandiera nera (2012 - inedito)
- Salokaospot (1989 - inedito)
- Nazioni ( 1990 - demo version)
- Crisi di valori (1990 - demo version)
- Born to work (demo version)
- Tu meriti il posto che occupi (1990 - rimasterizzato)
1 DVD
Un documentario storico di 68 minuti dal titolo “Questa non è una esercitazione”. Ideato e realizzato dall’autore Alessandro Cavazza e Disciplinatha.
Il Dvd contiene le testimonianze di personaggi eminenti della scena musicale e culturale italiana e straniera tra cui Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Jello Biafra, Manuel Agnelli, Paolo Barnard.
Attraverso la storia musicale di Disciplinatha si parla del popolo italiano sempre più fuori dalla storia, sommerso dalla cronaca, psicologicamente subordinato. Il documentario parla di disgregazione spirituale ed identitaria, dell’assenza di visione di un paese e di una civiltà. Parla di pensiero autonomo e del, mai risolto, rapporto con il pluralismo.
Il box antologico sarà celebrato da un solo e unico concerto a Bologna atteso per novembre.
Per chi non conoscesse i Disciplinatha, beh, un pò di note a ricordo...
Sul finire degli anni 80, l’Emilia Romagna era il fiore all’occhiello del PCI. Bologna era considerata una città modello di livello Europeo, la città più libera del Mondo. Poi arrivano loro, i Disciplinatha, sbattendo in faccia alle platee post punk i loro spettacoli fatti di fosche rappresentazioni del presente e del futuro. Disciplinatha proponeva un violento estremismo hardcore industrial con provocazioni futuriste rielaborando l’immaginario estetico del ventennio e fondendolo nel deformante linguaggio pubblicitario del collettivismo e del benessere anni 80, in un continuo ribaltamento degli immaginari, dei simboli riconosciuti e delle verità acquisite.
Il pubblico si spacca: c'è chi li odia, chi li ama e chi teme, o non comprende il cortocircuito culturale da loro innescato in quel lontano 1987. Disciplinatha sobilla e tocca i nodi irrisolti, nazionali e occidentali, tocca il nervo, scandaglia il cuore nero di noi tutti e ne trae le conseguenze: polizia antisommossa ai concerti,censure, isolamento mediatico, aggressioni sul palco, minacce da opposte frange estreme. Poi l’obbligata normalizzazione, il rientro nei ranghi tra gli ‘’indipendenti’’ un effimero successo. L’esplosione iniziale si spegne negli applausi, poi nel silenzio.
Ma oggi, a 25 anni da Abbiamo Pazientato 40 anni Ora Basta, Disciplinatha riprende la parola e lo fa ancora da Bologna, da uno dei principali laboratori del conformismo contemporaneo.

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