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Disconnect – La recensione

Creato il 08 gennaio 2014 da Drkino

7 Gennaio

La recensione di Disconnect (2012)

Intrecci drammatici nell'intricata rete delle relazioni sul web. Disconnect è un thriller ben dosato tra quotidianità e virtuale. Dal 9 gennaio nelle sale italiane distribuito da Filmauro…

Disconnect-2013

Il cinema si interroga sempre di più sull'utilizzo, nella società moderna, della tecnologia e dei social network. Cos'è internet? Un luogo dove trovare conforto, dove essere accettati, dove far soldi mettendo in discussione la propria vita? Disconnect, come si può intuire dal titolo, racconta di come le dinamiche relazionali in rete possano essere un'arma a doppio taglio, influenzando pericolosamente i legami reali. Il film di Henry Alex Rubin, regista proveniente dal mondo della pubblicità e del documentario, è stato presentato fuori concorso alla 69|a edizione della Mostra del cinema di Venezia, dove fu accolto senza particolari elogi.

Disconnect mette in scena l'intrecciarsi di alcune vicende: quella di una coppia in crisi, i cui coniugi sonosempre più lontani a causa della perdita del proprio figlio appena nato; di un avvocato troppo concentrato sul lavoro per non accorgersi di suo figlio che vive isolato dal mondo; di un ex-poliziotto che si scontra tutti i giorni con il figlio adolescente che pratica bullismo in rete; Una giornalista che pur di fare uno scoop mette in pericolo un cam boy. Sono sconosciuti, vicini di casa, colleghi, le cui storie si incrociano nel comune denominatore della rete.

Internet e la poca tutela per gli utenti che vi navigano è terreno fertile per imbastire un dramma che si apparenta con il thriller. Il ritmo del film è infatti tutto in crescendo e il montaggio alternato tra le varie storie tiene per tutta la durata del film, conducendo con magnetismo il pubblico verso un climax costruito ad arte. Tutti i personaggi sono alla disperata ricerca di un equilibrio personale e di un contatto umano, ma invece di cercarlo nel mondo reale si rifugiano tra social network e nei forum innescando così un discorso sul raggiro, dipingendo il web 2.0 come luogo in cui le persone si approfittano degli altri. Già Chatroom - I segreti della mente (2010) aveva intelligentemente illustrato le diaboliche dinamiche che si dipanano nel web 2.0, in cui tutti possono essere tutto e la manipolazione è dietro l'angolo, portando alla luce storie ripescate dalla cronaca per far riflettere sulla potenza del mezzo di comunicazione attualmente predominante.

In Disconnect, a mio avviso, non bisogna cercare una morale anti-progresso o una denuncia sociale; prendendo questa strada il film potrebbe risultare vuoto e anche sopra le righe. La mentalità da adottare durante la visione del film del thriller che raccoglie a piene mani, con sapienza, dalla quotidianità odierna, calibrando bene tutte le componenti. Rubin propone una regia moderna, mettendo in scena un buon cast di attori che annovera nomi come quello di Alexander Skarsgard (Erick di True Blood), Andrea Riseborough (Oblivion), Jason Bateman (Hancock), Paula Patton (Hitch), Hope Davis, Frank Grillo, Max Thieriot.

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Federica De Masi

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