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Disdire il canone Rai

Creato il 13 settembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Se ad un cittadino zelante e puntuale contribuente venisse chiesto: quale balzello da’ piu’ fastidio pagare? Una risposta quasi scontata sarebbe: il Canone Rai. Non tanto per l’importo di 110 euro o giu’ di li’ (comunque tutt’altro che irrisorio se commisurato al  servizio proposto), quanto per la consapevolezza dell’altissima quota di evasori rispetto a tale imposta. Eppure ben piu’ consistenti sono le tasse evase, purtroppo, da un elevato numero di (ipotetici) contribuenti.

Disdire il canone Rai: mission impossible

Ma il modesto (rispetto ai milioni di euro gabbati dai cittadini che disonestamente non contribuiscono al sostentamento dei servizi di pubblica utilita’) canone della tanto vituperata televisione di Stato, forse perche’ piu’ immediato, suscita un maggior moto di ribellione interiore in chi da tempo – onestamente – ne garantisce il pagamento.

Il canone Rai e’ la tassa più evasa dagli italiani. Nel 2009 il 38% (con punte dell’87% in Calabria, Sicilia e Campania) dei possessori di un apparecchio tv (requisito oggettivo dell’imposta) pensava bene di non pagare la relativa gabella. “C’e’ la pubblicita’, chi evade non viene punito, programmi scadenti e con troppa politica, mancano i soldi”. Queste le principali motivazioni addotte.

In realta’ per non pagare lecitamente il canone Rai e’ necessario non possedere il televisore. Premesso che si e’ di fronte ad una mission impossible, diamo uno sguardo alle strade da seguire.

Se lo si vende o lo stesso viene rubato occorre inviare una lettera di disdetta dell’abbonamento Rai per raccomandata a.r. al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate – 1° Ufficio di Torino S.A.T. -  Sportello Abbonamenti Tv Casella postale 22 – 10121 Torino. allegando rispettivamente le generalità e l’indirizzo dell’acquirente o la denuncia di furto.

Se invece si vuole liberarsi di canone e televisore bisogna richiedere il “suggellamento” dell’apparecchio, da sigillare come un pacco. Questa operazione comporta anche il versamento di 5,16 euro con un vaglia postale allo stesso indirizzo sopra riportato. Nel vaglia va indicata la seguente causale: “per disdetta dell’abbonamento n…… e conseguente richiesta di suggellamento”.

La ricevuta del vaglia va quindi spedita con raccomandata a.r. assieme alla lettera di disdetta. In risposta a questa richiesta, si potrebbe ricevere, davvero piu’in teoria che in pratica, la visita di un funzionario Rai che infilera’ il vostro televisore in un sacco e lo chiudera’ con un inviolabile sigillo del Ministero.

In alternativa, si può dichiarare al SAT di aver regalato il televisore (tecnicamente di averlo “ceduto in comodato”) a un amico che sia già titolare di un abbonamento Rai, del quale occorre comunicare le generalita’ e l’indirizzo. La procedura non e’ “codificata”, ma poggia sulla norma (art. 27, comma 2, della legge 223/90) secondo cui il canone va pagato solo per il primo apparecchio; quindi se si posseggono più televisori (anche nella seconda casa, ad esempio) non è dovuta alcuna imposta aggiuntiva.

Non affannatevi a cercare maggiori ragguagli sul sito della Rai. Piu’ facile che un pescivendolo inviti la gente a mangiare carne!

Francesco Rella @Fallosapere


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