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Ditemi il perchè

Creato il 22 ottobre 2010 da Laconiglia
Che abbiamo sbagliato il tempo in cui nascere, beh, è più che palese. Anni fa, allora, si che si stava meglio e vivevi con meno e vivevi felice. O per lo meno così sembra dai racconti di chi ha vissuto la nostra età 'allora'. E quando sia questo allora io ancora non l'ho capito.
Quello che capisco e vedo è che la società in cui vivo si sta sgretolando sempre di più, come se un bambino dispettoso, noi stessi, stessimo saltando e infuriandoci contro un costone di roccia, e pare che non vediamo l'ora di volar giù.
Perchè i politici sono una classe 'a parte' e contrapposta col resto della popolazione?
Perchè non sono parte di noi e perchè non capiscono o non cercano di fare qualcosa per i nostri bisogni?
Nelle ultime due settimane ho assistito a ben 4 dimostrazioni di come le cose stiano andando sempre peggio in Italia e soprattutto qui in Sardegna, che è tanto bella da vivere d'estate quanto fastidiosa nelle sue richieste al governo.
Ho visto ancora una volta i dipendenti dell'Eurallumina cercare di risolvere i loro problemi, cercare di avere una vita normale e andare di fronte al palazzo della regione per avere risposte, poi ho visto i coltivatori diretti, arrivare a Cagliari con tantissimi trattori, per dire la loro alla regione e poi loro, i pastori, che hanno assediato la regione per poi arrivare agli scontri, ai feriti, alla guerriglia urbana.
E ieri, mentre mi recavo dal mio ufficio in un altro ufficio ho visto anche i dipendenti di una ditta che lavora per le ferrovie che sono stroncati da mesi e mesi senza vedere stipendio di sorta, che si sono arrampicati sul tetto della stazione e stavano li, col vento fortissimo di maestrale che li spazzava via, ma non li piegava, perchè il vento non sa cosa vuol dire lavorare e lavorare e non avere lo stesso i soldi per te e la tua famiglia.
Ho visto tutte queste cose e ho pensato a come diavolo siamo messi, dov'è che vogliamo andare, cos'è che vogliamo fare della nostra vita se chi ci governa non capisce che abbiamo un disperato bisogno di avere delle prospettive, un futuro.
E mentre penso a tutto ciò è come se mi sdoppiassi e mi potessi osservare a piacere, io col mio contratto a tempo determinato che tra qualche mese scadrà, col coniglio che anche lui ha questa mannaia sulla testa, con il desiderio di comprarci una casa ma senza avere nessuna banca che ci dia un mutuo 'perchè non avete abbastanza garanzie, fate mettere la firma ai vostri genitori', con la voglia di costruire, di fare, progettare, ma con le mani legate da una classe politica che pensa soprattutto a se e non a chi dovrebbe amministrare con giustizia e coerenza.
Anzi, una coerenza nel modo di gestirci c'è: pensare alla propria pancia e alle beghe interne. Il resto?
Chi se ne frega.

Questa era la mia città l'altro giorno.

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