Sempre più donne decidono di avere figli dopo i 50 anni. A quest’età, però, le probabilità di avere un figlio in maniera naturale sono rarissime e si ricorre, nella maggior parte dei casi, alla fecondazione assistita.
Gravidanza dopo i 50 anni
In generale, l’età in cui le donne italiane fanno un figlio per la prima volta si è alzata sempre di più e almeno il 34% diventa mamma dopo i 35 anni.
Il perché è da ricercarsi nel fatto che oggi le donne si sentono ancora giovani dopo i 35 o i 40 anni. Escono di casa tardi e si realizzano intorno ai 30- 35 anni, quindi si tende a rimandare il lieto evento.
Ma quali sono i rischi principali per una donna che decide di fare un figlio a 50 anni?
Prima di tutto occorre sapere che i rischi aumentano se si tratta della prima gravidanza, se è indotta dalla fecondazione assistita o se si tratta di una gravidanza gemellare.
La procreazione assistita, ad esempio, può essere causa di aborti mentre una gravidanza gemellare può presentare il rischio di parti pretermine.
In più, a correre dei rischi è anche il feto che, oltre al pericolo di aborto, può nascere con problemi di autismo, sindrome di Down, anomalie monogenetiche come il nanismo o altri disturbi permanenti.
Perché dopo i 40 è più difficile restare incinta?
Restare incinta dopo i 40 in modo naturale è possibile ma sempre più raro e il modo migliore per ottenere una gravidanza è la fecondazione assistita.
La causa è da ricercare nel fatto che, rispetto al passato, il periodo fertile delle donne si è accorciato determinando una riduzione di ovociti, le cellule riproduttive femminili.
Come funziona la procreazione assistita?
La fecondazione assistita può essere autologa o eterologa. L’autologa consiste nel prelievo dell’ovocita dalla madre che viene fecondato con gli spermatozoi del padre. Si tratta di una tecnica che funziona soprattutto se la madre non ha particolari problemi (salute, età avanzata, infertilità).
Quella eterologa, chiamata anche ovodonazione e vietata in Italia, consiste nell’utilizzazione di un ovulo di un’altra donna molto più giovane della madre. L’ovulo viene poi fecondato in laboratorio dagli spermatozoi prelevati da un uomo che può anche non essere il partner. L’ovulo fecondato è poi impiantato nell’utero per portare a termine la gravidanza. La fecondazione eterologa presenta maggiori possibilità di portare a termine una gravidanza dai 40 anni in poi.
Quali sono le altre tecniche per rimanere incinta dopo i 50 anni?
Prima di tutto la donna fa una cura a base di ormoni per ottenere una maggiore quantità di ovuli.
Questo aumenta le possibilità di gravidanza e spesso provoca parti gemellari perché vengono fecondati più ovuli.
I rimedi più conosciuti per restare incinta dopo i 50 sono il Fivet, in cui si preleva lo sperma e gli ovuli e, attraverso la selezione in laboratorio degli spermatozoi migliori, si procede con la fecondazione. Il metodo Icsi prevede invece la fecondazione dell’ovulo direttamente nell’utero attraverso l’iniezione di uno spermatozoo accuratamente scelto. La Imsi è una tecnica ancora più selettiva nei confronti dello sperma e avviene tramite microscopio per evitare anche le più lievi anomalie. Infine, la Tese, prevede il prelievo degli spermatozoi direttamente dai testicoli e si usa quando gli spermatozoi non sono presenti nel liquido seminale.
Vuoi saperne di più sulla gravidanza?
- Dieta in gravidanza
- Sport in gravidanza quale scegliere
- Troppe fibre? Gravidanza difficile