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Diversamente normo

Creato il 16 dicembre 2010 da Blindsight
DIVERSAMENTE NORMONevica al mare. Sono questi i momenti in cui vorrei non mi fosse mai successo nulla, vorrei vedere la neve al mare, ma sono cieca da anni, per questo a molti posso apparire "strana", sicuramente sono diversa, ma ne sono onorata, perché sfido chiunque a vivere nelle mie condizioni e a fare quanto riesco a fare io dopo anni di intensa concentrazione per raggiungere la mia autonomia. Il gelo di questi giorni è il gelo che noi disabili viviamo tutto l'anno da parte di tutti, associazioni cattoliche comprese (visto che sotto Natale chiedono soldi per "aiutare").
Sono scomoda, dico cose che dovrebbero rimanere una infinita lamentela dentro liste per ciechi, ma solo lì o al telefono, magari da qualche centralino visto che ai ciechi italiani non è permesso praticamente altro, l'importante è che tutto rimanga chiuso, ciechi compresi o a casa o in un centralino. Non dovrei dirlo per molti, eppure è la realtà visto che pochissimi sono coloro che non hanno problemi di autonomia e mobilità, anche se tutti abbiamo lo stesso problema: l'inaccessibilità alla cultura, all'arte e allo svago, praticamente alla vita, almeno per me.
Io però le cose che altri scrivono nelle liste le dico pubblicamente, non ho paura di far sapere che, siccome sono cieca, in Italia non ho una biblioteca accessibile in ogni comune, che mancano i libri di testo accessibili nella scuola dell'obbligo, pago taxi per intero e quasi tutto un biglietto di treno, che non mi basta la pensione per pagare una persona che possa accompagnarmi ogni qualvolta ne ho bisogno, né tantomeno mi basta per pagare una persona che mi possa cucinare e fare la spesa (perché io a differenza di tante cieche non ci riesco, in compenso giro da sola ovunque col mio cane), e via dicendo, è molto lunga la lista delle cose negate fino ad un cinema, un teatro, un museo, ecc..
Non poter vedere la neve al mare mi spinge ancor di più ad insistere e lottare affinché la prossima che volta che nevicherà al mare ed io non potrò vederla almeno potrò andare al cinema, potrò leggermi un libro o andarmene in un luogo d'arte per distrarmi.
Di seguito il video di un'intervista fatta a Torino il 2 ottobre scorso presso la Fondazione Fitzcarraldo in un seminario convegno di Art-Lab sull'accessibilità alla cultura a cui ero stata invitata, accompagnata da Stefano Pierpaoli, con cui pochi giorni dopo l'intervista, abbiamo realizzato il Festival del Cinema di Roma 2010 accessibile per la prima volta.
Nell'immagine io e il cardinale di Manzù (una delle opere che preferisco), lo scorso weekend durante l'iniziativa del Mibac e Blindsight Project per abbattere barriere anche nell'arte e nell'archeologia: toccare le opere di questo maestro è stata una delle più belle sensazioni ed emozioni della mia vita. Basterebbe veramente poco per essere normali, ed è normale colui che ritiene normale stare al cinema con un cieco, non quello che dice che gli da fastidio un sottotitolo.
C'è una frase che dico spesso, la scrivo anche qui: "io non sono più disabile di chi non riesce ad essere felice" e aggiungo "il normale è diverso dal normodotato, i normodotati che non riescono ad essere normali sono i veri diversi, coloro cioè che non riescono a vivere la normalità".
L'INTERVISTA

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