Un dolce dall'influenza Mediorientale, delicato e morbido che vi porterà nelle lontane terre che profumano di sole e spezie; che raccontano di tè alla menta bevuti all'ombra di palme da dattero e racconti antichi di sabbia e polvere pervasi di magia.
" Man mano che il sole saliva tra i minareti, la stanza da letto si riempiva di luce e di rumori.[...] Tra poche ore sarebbe stato in viaggio per Damasco, poi a Beirut, da cui si sarebbe imbarcato per Marsiglia. "
Incipit tratti dal libro " La terra dei gelsomini" di G. Sinoué casa editrice Neri Pozza
200 g di mandorle miste (con e senza pellicola) ridotte in polvere
100 g di zucchero di canna integrale
¾ di cucchiaino di zenzero
2 cucchiaini di semi di papavero
1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
½ bicchiere di latte parzialmente scremato o di mandorle
In una ciotola sbattete due tuorli e 1 uovo intero, quindi uniteci i due tipi di zucchero e mescolate. Ultimate aggiungendo: le mandorle, lo zenzero, i semi di papavero, l'acqua di fiori d'arancio e il latte. Ottenuto un composto omogeneo inglobate poco alla volta gli albumi montati a neve ben ferma, con un movimento dal basso verso l'alto.
Versate nella teglia imburrata e rivestita di carta forno (la mia rotonda di 20 cm di diametro) e livellate la superficie. Sistemate in forno caldo a 170° per circa 40 minuti. Fate riposare in forno spento per 20 minuti e attendete che la torta sia fredda prima di sformarla.