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Domenico Scilipoti: un gigante della politica

Creato il 04 novembre 2011 da Dagored
Domenico Scilipoti: un gigante della politica
Qualcuno afferma che la vera fortuna di Domenico Scilipoti consista semplicemente nell'essere più basso, o meno alto, per essere politicamente corretti, di Silvio Berlusconi, cosa che consente al presidente del consiglio di essere l'unica cosa  che in tutta la sua vita non gli è mai riuscito di essere: alto.
Una lettura invero semplicistica e che lascia nell'ombra le indubbie capacità di un uomo, medico ginecologo e agopuntore,  che, partito dalla natia Barcellona Pozzo di Gotto (ME), stesso paese natale del direttore Emilio Fede, tanto per dimostrare che nel destino degli uomini nulla è mai casuale, ha saputo salire non solo agli onori della politica nazionale, ma si può ben dire che abbia oggi in mano i destini stessi dello Stato.
Scilipoti ha saputo infatti affrancarsi prima dall'asfissiante tutela dell'ex Pm Antonio Di Pietro, per il partito del quale fu candidato ed eletto al parlamento nelle ultimi elezioni, ma anche svincolarsi sapientemente dagli abbracci interessati del premier, per assurgere a leader politico di statura nazionale e arbitro, con il partito da lui fondato, dei destini della legislatura.
Il suo eclettismo politico e ideologico (Scilipoti ha sempre espresso vicinanza alle posizioni della sinistra sui temi etici, ma ha pure spesso espresso apprezzamento per i movimenti della destra estrema),   ne fa infatti l'elemento cardine intorno al quale si può verosimilmente formare un nuovo e forte gruppo parlamentare, capace di accogliere deputati e senatori provenienti dalle più disparate esperienze , tutti uniti in una specie di sincretismo politico ideologico per la esclusiva protezione degli interessi propri
Ma non un semplice Zelig della politica è Domenico Scilipoti, non un semplice trasformista alla Mastella. L'epopea di Domenico Scilipoti fa piuttosto ricordare le carriere di grandi personaggi del passato che hanno saputo emergere in anni travagliati, come quelli che stiamo vivendo oggi, per affermarsi come leader e guidare i propri popoli verso il futuro.
Domenico Scilipoti appare oggi una sorta di Joseph Fouche, l'uomo che passò indenne tutte le fasi della rivoluzione francese e dell'imperialismo napoleonico, sempre reinventandosi politicamente e sempre tornando a ricoprire il suo indispensabile ruolo di ministro della Polizia e vero ispiratore della politica dello Stato.
Sarebbe dunque ora che anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prendesse quella che è l'unica e necessaria decisione per salvare l'Italia dalla Bancarotta finanziaria e morale: affidare a Domenico Scilipoti l'incarico di formare un nuova governo, così la facciamo finita e non se ne parla più.

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