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Dossier Magdi Allam

Creato il 06 febbraio 2013 da Chiosaluxemburg @ChiosaLuxemburg

Dossier Magdi Allam
 “Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione”. Così  diceva il Necchi nell’indimenticabile “Amici miei” di Monicelli scritto insieme a mostri sacri come Pinelli, Benvenuti, Germi e De Bernardi. Che cos’è il mediocre? È Magdi Cristiano Allam  potrei ribattere io. Vedete: alle volte si può essere più sintetici dei migliori sceneggiatori del cinema di successo. 3 parole e hai chiarito un concetto.
Ma cosa avrà portato Allam da giovane egiziano mussulmano moderato, anche abbastanza interessato alla causa palestinese, a diventare un seguace delle idee di Borghezio? Beh, questo rimane forse uno dei misteri che non Magdi, ma Cristiano ci può spiegare: mistero della fede. Quella fondamentalista cattolica e quella cieca nel razzismo di stampo islamofobo.
Questo è ad esempio un articolo che Allam scrisse sulla strage di Utoya.  Cos’è che avrebbe portato Breivik ad uccidere? Allam si lancia in un’analisi a tutto campo sulle società nordiche: “La Norvegia, al pari della Svezia, Gran Bretagna, Olanda e Germania, predica e pratica l’ideologia del multiculturalismo, concependo che l’accoglienza degli immigrati e più in generale il rapporto con il mondo della globalizzazione debbano portare a un cambiamento radicale della nostra civiltà, fino a vergognarci delle nostre radici giudaico- cristiane, a negare i valori non negoziabili, a tradire la nostra identità cristiana, ad anteporre l’amore per il prossimo alla salvaguardia dei legittimi interessi nazionali della popolazione autoctona, al punto da elargire a piene mani agli stranieri diritti e libertà senza chiedere loro l’ottemperanza dei doveri e il rispetto delle regole…La mia conclusione? Se vogliamo sconfiggere questo razzismo dobbiamo porre fine al multiculturalismo”.
Logico no?
Ma non contento torna sull’argomento qualche tempo dopo, perché gli intellettuali ( lui nell’articolo così si definisce) sono soliti  tornare più volte su una stessa posizione per chiarirla o per modificarla. Penso al Pasolini degli articoli sull’aborto. Ma si, devo assolutamente fare questo parallelo acrobatico e irriverente. Irriverente nei confronti di Magdi, cosa credevate? Basta vedere come corregge il tiro in modo funambolico: “A questo punto dobbiamo chiarire la distinzione fondamentale tra il multiculturalismo e la multiculturalità… Mentre la multiculturalità è un dato che concerne gli «altri», il multiculturalismo è un dato che concerne il «noi». Il multiculturalismo è un’ideologia che immagina di poter governare la pluralità etnica, confessionale, culturale, giuridica e linguistica senza un comune collante valoriale e identitario, limitandosi sostanzialmente a elargire a piene mani diritti e libertà a tutti indistintamente senza richiedere in cambio l’ottemperanza dei doveri e il rispetto delle regole. Il multiculturalismo laddove viene praticato, principalmente in Gran Bretagna, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Germania, ha finito per disgregare anche fisicamente la società al suo interno con la presenza di quartieri-ghetto abitati quasi esclusivamente dagli immigrati, ha accreditato l’immagine di nazioni alla stregua di «terre di nessuno» alimentando l’appetito di chi ci guarda come se fossimo terre di conquista”.
Beh… mo’ si che cambia tutto. Ma un Bossi che ci metteva un bel “ immigrati fora dai bal” non era più sintetico ed efficace di questa pippa al sugo intellettualmente disonesta e assolutamente stucchevole?
Ma Allam si sa, è un perseguitato. Per le sue idee di intellettuale scomodo è stato addirittura minacciato di morte dall’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII).O almeno, così disse lui. Peccato che il tribunale di Jesi abbia sentenziato che l’accusa di Allam era falsa,ingiustificata e offensiva. Per questo motivo Allam è stato condannato a risarcire anche le spese legali.
 Ma vediamo cosa dice Wikipedia a proposito di un'altra minaccia subita dal nostro prode difensore della cristianità e dell’"uniculturalismo": “ Nel suo libro Io amo l'Italia Allam scrive di come l'UCOII e la IADL (Islamic Anti-Defamation League) avrebbero assoldato un ‘plotone di esecuzione’ composto da estremisti di destra e di sinistra con la finalità di assassinarlo e di ‘spargere veleni sulla sua credibilità ed onorabilità’: questo per dare esecuzione al già citato mandato ad uccidere che sarebbe stato emesso dalla dirigenza di amās nei suoi confronti. Osserva tuttavia il sen. Luigi Malabarba (PRC) che «non risultano aperti procedimenti penali a carico dell'Ucoii o della Iadl, tanto meno per l'istigazione all'omicidio del sig. Magdi Allam», e che lo stesso Ministro dell'Interno che ha assegnato la scorta ad Allam ha ritenuto di «nominare l'Ucoii nella Consulta per l'Islam in Italia». A quest'ultima considerazione del sen. Malabarba l'ex Ministro degli Interni Giuseppe Pisanu (principale promotore della citata Consulta) ha in seguito ribattuto sostenendo che sarebbe stato impensabile escludere fin dall'inizio l'UCOII, la principale organizzazione islamica presente in Italia, dal nuovo organo nato appunto per rappresentare l'Islam italiano".
Cosa fa di bello oggi Magdi Cristiano Allam? Ha messo su da tempo un partito che prende nome dal libro che scrisse nel 2006: IO AMO L’ITALIA e si candida alle elezioni che ci saranno fra pochi giorni. Ecco il sito ufficiale. Cavalli di battaglia? Gli stessi di Alba Dorata Italia e cioè “ uscire dall’Euro e affrancarci dal signoraggio bancario”. Bravo Allam, anche a favore di teorie bufala tipo quella del signoraggio bancario
Il nome del libro era IO AMO L’ITALIA. Il nome del partito è IO AMO L’ITALIA. Ora ricordo qual’era il sottotitolo del libro…eccolo: “ ma gli italiani la amano?”. Bella domanda. Quelli che voteranno per Allam di sicuro no. Come parlamentare europeo ci ha rappresentato bene: è stato recordman di assenteismo (al 699° posto su 734).  Ma lui ama tutti, tanto da fondare varie liste: Io amo la Lucania, Io amo Milano ecc. Beh, Dopo l'articolo sul "multiculturalismo" credo che i norvegesi lo diffiderebbero quanto meno dal  fondare una lista intitolata " Io amo Oslo".

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