Certamente non nel dimenticatoio. Nel dimenticatoio ci vanno i compleanni dei parenti-serpenti, le notizie che non volevamo sentire, le incombenze che percepiamo come intrinsecamente ingiuste. Il dimenticatoio è un posto dove queste cose starebbero appostate buonine buonine ma interviene qualcosa a tirarle fuori, tipo il calendario, e a riportarci forzatamente alla realtà. Vai a compare il regalo per il figlio di zia Mariuccia, non vestirti come una mignotta che oggi hai riunione, lava ‘ste tende che son gialle.
Invece i buoni propositi sono con noi tutto il giorno. Essi non sono intenzioni, accenni, idee al condizionale: potrei farmi rossa, dovremmo dare il bianco. Non hanno i lineamenti abbozzati e generici dei bambini di 2 mesi, che a quell’età sembrano un po’ tutti uguali. Essi sono entità dotate di una loro fisionomia adulta. I miei buoni propositi hanno dai 15 ai 20 anni. Escono sempre insieme e si dividono la mia attenzione ed i miei sensi di colpa secondo un criterio gerontocratico e patriarcale.
Indubbiamente comanda Dimagrire, il più anziano. Ha il volto di Pierre Dukan. E’ l’unico che ha già preso la patente, infatti mi segue ovunque da 20 anni. In media si presenta 3 volte al giorno, all’ora dei pasti principali. Si manifesta con frasi provocatorie (“eppure mi pareva fossi una ragazza, non un muratore ucraino”), a volte consigli idioti e gratuiti (“se hai fame, bevi un grosso bicchiere d’acqua o mangia un chewing-gum”). Quando volutamente lo ignoro, se ne va con sguardo deluso ma non senza avermi sibilato un rimprovero: “Eppure, ti basterebbe così poco”.
Sua coetanea e consigliera silenziosa, Attività Sportiva. Ha l’addome di Elle Mc Pherson. La forma di pedinamento da lei adottata è più discreta ma subdola. Non mi parla tanto, preferisce affidare i suoi messaggi agli illuminati. Quelli che attraverso l’attività sportiva si scaricano, che sostengono di averne bisogno, che si riempiono la bocca di serotonina, dopamina. Ma soprattutto quelli che la domenica mattina, mentre in pasticceria io mi sto cafuddando senza ritegno alcuno un cannolo lungo dal gomito al polso, stanno correndo al parco. Basterebbe ignorarli, se non fosse che dormo e mi sveglio ogni giorno insieme a uno di loro. Attività sportiva -in persona- si presenta nei miei pomeriggi di beltempo e tranquillità, in cui generalmente sto chattando, guardando video idioti su Youtube o, se ci va bene, scrivendo sul blog. Quando rispondo alla sua provocazione “Questo sole non ti fa venire voglia di muoverti?” con un sonoro “Manco per la ciolla”, ci rimane male ma non lo dà a vedere.
Aggiuntosi da circa 10 anni alla triade e pertanto snobbato dagli altri 2, Non fumare. Ha il ciuffo di Brandon Walsh. Quando Attività Sportiva e Dimagrire lo trattano come l’ultimo degli stronzi, io vorrei prendere le sue parti. A lui toccano sempre le visite agli orari più infausti: al mattino presto, quando sono in macchina per andare al lavoro e quindi incazzata per definizione. Oppure la sera tardi, quando prima di dormire vado a fumare sul balcone, con un freddo inverecondo e la mise di zia Assunta. I suoi argomenti sono spesso deboli: se dice “hai il fiatone” io lo azzittisco con “mica sono una di quei folli che corre nel parco la domenica mattina”. Alla fine è quello che dovrei temere e rispettare, ma lo considero un amico. Infatti odio l’adipe e la pigrizia, ma al tabacco voglio proprio un gran bene.
la cupola dei buoni propositi