Confessatelo italiani, le due domande del titolo turbano i vostri sonni più di un’omelia di mons. Fisichella, più della voce di Silvio che all’improvviso potrebbe chiamarvi al telefono, più dell’intervento di Daniela Santanchè a Radio Maria. Di capitale importanza per la vostra vita, trascorsa a spiare quella degli altri dal buco della serratura, è sapere oggi, 26 gennaio 2011, se Silvio tromba davvero o se le accuse che gli sono state rivolte dalla magistratura inquirente milanese non riguardino piuttosto il reato di “vilipendio all’arte”. Eh sì, perché secondo l’emperor leno Lele Mora, l’unico reato commesso nelle ville del premier è quello di mettersi a “cantare”: Munasterio ‘e Santa Chiara è da brividi lungo la schiena. “Cene squisite e vino eccellente” questi, secondo la difesa del presidente del consiglio, i due soli ingredienti delle cene a casa di Silvio. “Niente sesso, niuna sodomia, fellatio manco a parlarne, cunnilingus solo fra Giulio Cesare, il cane di Silvio e Ciclamina, la gatta di Feltri”. Per il resto solo una cena fra amanti della musica, del cinema, delle buone letture, delle conferenze degli agiografi inviati dal Vaticano, dei video tarocchi dei discorsi di Silvio all’Onu. Quelle di Villa San Martino (della quale ci piacerebbe sempre sapere come Berlusconi ne sia entrato in possesso), non erano orge ma purificanti bagni dell’anima, raccolte fondi per sostenere fanciulle preparatissime agli studi, sottoscrizioni a favore di ragazze madri immigrate e prive di qualsiasi sostentamento. Silvio è cuore d’oro e mai si permetterebbe di toccare una ragazza indifesa, neppure con un dito. Forse è per questa ragione che ricorre ad altre parti del corpo artificialmente tenute in vita. In mezzo a questa marea di cazzate, individuabili come tali già dal primo accenno, puntuali come la morte e una dichiarazione pro Silvio di Capezzone, spunta fuori la notizia che la casa di Montecarlo è di Tulliani. Alla Farnesina, non si sa bene per quale ragione né chi le abbia richieste, sono arrivate le carte ufficiali da Saint Lucia che attestano la proprietà dell’immobile monegasco. Il ministero degli Esteri, che fra l’altro non ha compiti di intelligence né di accertamenti fiscali e patrimoniali, sta per trasmettere gli atti alla procura di Roma che sta indagando sul caso dell’estate. Saputa la notizia dai giornali, il procuratore capo Giovanni Ferrara ha detto: “Io non ho sollecitato nulla, per me conta l’archiviazione richiesta visto che di truffa non c’è traccia”. Ma perfino alla Farnesina nessuno sa per quale motivo quelle carte siano arrivate tanto che, quando il plico è stato recapitato da un corriere della FedEx, gli impiegati pensavano si trattasse di depliant turistici. Che c’entri qualcosa con la richiesta di dimissioni di Fini avanzata proprio ieri da 2232 nella riunione dei capigruppo della Camera?”. Boh! In un paese in cui non si trova una carta relativa ad una indagine manco a pagarla a peso d’oro, da Saint Lucia ne arrivano a bizzeffe. I maligni sussurrano che dietro la vicenda ci sia il solito Valter Lavitola direttore della clandestina testata socialista L’Avanti, ma lui nega, anche se ieri sera è stato gradito ospite a Palazzo Grazioli per più di un’ora. Mentre noi italiani aspettiamo che Silvio ci dica espressamente di non votarlo per togliercelo dalle scatole (e non è detto, visto che qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una trovata pubblicitaria e continuerebbe a votarlo lo stesso), gli inglesi ridono a crepapelle sulle avventure galanti-corruttive del presidente del consiglio. È di ieri sera l’imperdibile sketch andato in onda sulla BBC nel quale Berlusconi cerca di corrompere il premier inglese per costruire l’alibi su una notte di fuoco con una meteorina. Insomma, il primo ministro inglese dovrebbe testimoniare che Silvio, quel giorno, è stato con lui per un vertice italo-britannico. Di fronte all’incorruttibile premier, Silvio tira fuori tutti gli “argomenti” di cui è capace: diamanti, gettoni d’oro fino a un 6 a 0 a favore dell’Inghilterra nella sfida calcistica con la nazionale italiana. Questo è Silvio nel mondo. In Italia è solo uno al quale “piace la carne fresca, giovane e soda”, come ha detto l’invidiosissima europarlamentare Iva Zanicchi nel corso di una intervista a Radio24.
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Drammi italiani. “Ma Silvio tromba o no?”. “La casa di Montecarlo è di Tulliani o no?”
Creato il 26 gennaio 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Confessatelo italiani, le due domande del titolo turbano i vostri sonni più di un’omelia di mons. Fisichella, più della voce di Silvio che all’improvviso potrebbe chiamarvi al telefono, più dell’intervento di Daniela Santanchè a Radio Maria. Di capitale importanza per la vostra vita, trascorsa a spiare quella degli altri dal buco della serratura, è sapere oggi, 26 gennaio 2011, se Silvio tromba davvero o se le accuse che gli sono state rivolte dalla magistratura inquirente milanese non riguardino piuttosto il reato di “vilipendio all’arte”. Eh sì, perché secondo l’emperor leno Lele Mora, l’unico reato commesso nelle ville del premier è quello di mettersi a “cantare”: Munasterio ‘e Santa Chiara è da brividi lungo la schiena. “Cene squisite e vino eccellente” questi, secondo la difesa del presidente del consiglio, i due soli ingredienti delle cene a casa di Silvio. “Niente sesso, niuna sodomia, fellatio manco a parlarne, cunnilingus solo fra Giulio Cesare, il cane di Silvio e Ciclamina, la gatta di Feltri”. Per il resto solo una cena fra amanti della musica, del cinema, delle buone letture, delle conferenze degli agiografi inviati dal Vaticano, dei video tarocchi dei discorsi di Silvio all’Onu. Quelle di Villa San Martino (della quale ci piacerebbe sempre sapere come Berlusconi ne sia entrato in possesso), non erano orge ma purificanti bagni dell’anima, raccolte fondi per sostenere fanciulle preparatissime agli studi, sottoscrizioni a favore di ragazze madri immigrate e prive di qualsiasi sostentamento. Silvio è cuore d’oro e mai si permetterebbe di toccare una ragazza indifesa, neppure con un dito. Forse è per questa ragione che ricorre ad altre parti del corpo artificialmente tenute in vita. In mezzo a questa marea di cazzate, individuabili come tali già dal primo accenno, puntuali come la morte e una dichiarazione pro Silvio di Capezzone, spunta fuori la notizia che la casa di Montecarlo è di Tulliani. Alla Farnesina, non si sa bene per quale ragione né chi le abbia richieste, sono arrivate le carte ufficiali da Saint Lucia che attestano la proprietà dell’immobile monegasco. Il ministero degli Esteri, che fra l’altro non ha compiti di intelligence né di accertamenti fiscali e patrimoniali, sta per trasmettere gli atti alla procura di Roma che sta indagando sul caso dell’estate. Saputa la notizia dai giornali, il procuratore capo Giovanni Ferrara ha detto: “Io non ho sollecitato nulla, per me conta l’archiviazione richiesta visto che di truffa non c’è traccia”. Ma perfino alla Farnesina nessuno sa per quale motivo quelle carte siano arrivate tanto che, quando il plico è stato recapitato da un corriere della FedEx, gli impiegati pensavano si trattasse di depliant turistici. Che c’entri qualcosa con la richiesta di dimissioni di Fini avanzata proprio ieri da 2232 nella riunione dei capigruppo della Camera?”. Boh! In un paese in cui non si trova una carta relativa ad una indagine manco a pagarla a peso d’oro, da Saint Lucia ne arrivano a bizzeffe. I maligni sussurrano che dietro la vicenda ci sia il solito Valter Lavitola direttore della clandestina testata socialista L’Avanti, ma lui nega, anche se ieri sera è stato gradito ospite a Palazzo Grazioli per più di un’ora. Mentre noi italiani aspettiamo che Silvio ci dica espressamente di non votarlo per togliercelo dalle scatole (e non è detto, visto che qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una trovata pubblicitaria e continuerebbe a votarlo lo stesso), gli inglesi ridono a crepapelle sulle avventure galanti-corruttive del presidente del consiglio. È di ieri sera l’imperdibile sketch andato in onda sulla BBC nel quale Berlusconi cerca di corrompere il premier inglese per costruire l’alibi su una notte di fuoco con una meteorina. Insomma, il primo ministro inglese dovrebbe testimoniare che Silvio, quel giorno, è stato con lui per un vertice italo-britannico. Di fronte all’incorruttibile premier, Silvio tira fuori tutti gli “argomenti” di cui è capace: diamanti, gettoni d’oro fino a un 6 a 0 a favore dell’Inghilterra nella sfida calcistica con la nazionale italiana. Questo è Silvio nel mondo. In Italia è solo uno al quale “piace la carne fresca, giovane e soda”, come ha detto l’invidiosissima europarlamentare Iva Zanicchi nel corso di una intervista a Radio24.
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