Lo scalo di Taranto-Grottaglie diventerà la base logistica dei droni, gli aerei senza piloti.
“Obiettivo del progetto presentato dalla società Aeroporti di Puglia – spiega in un comunicato l’Enac – è quello di porre al servizio del sistema delle imprese, una risorsa nazionale in grado di offrire servizi integrati attraverso la disponibilità di infrastrutture, tecnologie, procedure e spazi aerei dedicati». I contorni del progetto non sono però del tutto definiti: “Al momento non è possibile stabilire l’esatta entità di questo investimento su Grottaglie, tenendo conto delle complessità delle procedure di finanziamento che prevedono intese tra più Stati e più industrie. Quello che è certo - hanno dichiarato alcuni dei protagonisti dell’intesa - è che ieri si è dato vita a un accordo molto importante e che vede Grottaglie come protagonista riconosciuto dalle più importanti istituzioni e industrie del nostro Paese e che elegge di fatto lo scalo di Grottaglie, ormai strategico sul piano industriale“.
A chi si chiede perché la scelta è ricaduta sulla Puglia e su Grottaglie gli interessati rispondono che “all’Enac interessava avere un interlocutore affidabile e soprattutto poter contare su un laboratorio industriale di altissimo livello. La Puglia – continuano – aveva questi due requisiti. Inoltre Aeroporti di Puglia era disposta a mettere a disposizione per questo progetto l’aeroporto di Grottaglie dotato di importanti infrastrutture e anche una presenza industriale nel settore aerospaziale di altissimo livello. A fronte di questa dotazione c’è stata anche la volontà politica della Regione, che si è detta disponibile a inserire nella sua programmazione questa finalità e a garantire le risorse necessarie“.
All’incontro tenutosi nella capitale hanno preso parte il direttore generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Alessio Quaranta, l’amministratore unico di Adp, Giuseppe Acierno, il capo di gabinetto della Regione Puglia, Davide Pellegrino, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Proprio quest’ultimo, secondo indiscrezioni, ha garantito “l’inserimento di questo programma nei piani strategici della Regione, collegati all’utilizzo delle risorse comunitarie e ha individuato la stessa società aeroportuale pugliese quale soggetto leader che può garantire e monitorare i tempi di realizzazione del programma, facilitando le relazioni tra assetti istituzionali e industriali coinvolti“.