Ieri pensavo: sono un uomo fortunato. Non che mi manchino i problemi, come a tutti. Però ho una compagna che mi ama, dei genitori che mi amano, degli amici che mi vogliono bene e sto finendo (almeno spero!) un percorso lavorativo-accademico che è sempre stato il mio terzo desiderio maggiore, dopo il fare lo scrittore e il diventare giornalista. Tutte cose che, in un modo o nell’altro, ho messo nel mio carniere. La vita mi ha presentato diverse pagine amare, su questo non ho dubbi, ma è da un po’ che vivo in un momento di grazia. So che finirà, prima o poi. Posso solo sperare nel “poi”. Però rendersi conto di essere all’interno di un periodo fortunato, secondo me è importante.
Il titolo si rifà al famoso tema del doppio. Sono tornato a Toronto, ovvero a casa. E venivo da Roma, ossia da casa. Alla fine la vita ha deciso di farmi dividere fra due case. Può sembrare scomodo e forse lo è. Ma in confronto a chi non ha nemmeno una “casa”, direi che è un segnale di grande fortuna.
Quindi, con questo post, ringrazio chi mi ama. Sapendo che addirittura si prendono la briga di leggermi qui.