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Due immagini del partito democratico: il caos e la speranza

Creato il 09 maggio 2013 da Antonioriccipv @antonioricci

Se guardiamo al partito democratico ne ricaviamo due immagini molto diverse.

La prima quella dei dirigenti romani (i cui nomi sono sempre gli stessi da circa 20 anni e più).

Qui lo spettacolo è sconfortante.

Le diverse “anime” del partito stanno cercando di trovare un accordo nei vari caminetti su un nome condiviso che diventi segretario sabato 11 maggio all’assemblea nazionale.

Ovviamente i veti incrociati fanno si che non ci sia accordo sul nome. Girano i nomi di Roberto Speranza, Anna Finocchiaro, Gianni Cuperlo mentre spunta la novità Fassino. Matteo Renzi si chiama fuori e sembra interessato a strappare per uno dei suoi solo il ruolo di capo dell’organizzazione.

Ieri sera il “caminetto” del Pd ha dato mandato ai vicepresidenti dell’assemblea Marina Sereni e Ivan Scalfarotto, ai capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza, al capogruppo dem al parlamento europeo, David Sassoli, e al coordinatore dei segretari regionali, Enzo Amendola, di organizzare e guidare l’assemblea di sabato. Che, ricordiamo, dovrà prendere le decisioni con un quorum di due terzi dei circa mille componenti, non è detto che si raggiunga.

Cuperlo, candidato dei Giovani turchi e di D’Alema, è considerato poco unitario, ma ribadisce di considerarsi ancora. Finocchiaro sembra più forte anche perché i veti del Rottamatore sul suo nome sono caduti. L’ex leader del Pd preferirebbe il giovane Speranza, stoppato da D’Alema. L’ex turco Matteo Orfini attacca l’ex segretario: “Un comportamento scandaloso per un ex segretario, ci sta lasciando senza rete”.

La foto del caos.

La seconda è l’immagine di una base viva che vuole fare sentire la sua voce, che si prepara ad assediare la Fiera di Roma dove si tiene l’assemblea: sono i militanti di #occupypd.

Due immagini del partito democratico: il caos e la speranza

Lo slogan scelto è: siamo più di 101.

Le richieste che portano avanti sono più che ragionevoli: un congresso aperto e chiaro, un segretario di nuovo eletto con lo strumento delle Primarie. Un congresso a Giugno.

Come non essere d’accordo.

Io lo sono al 100%.

Questa immagine lascia un minimo di speranza per il futuro del partito democratico, del mio partito.

Anche perché dobbiamo usciamo dalle logiche correntizie.

Se ci chiudiamo adesso non ci vota più nessuno.



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