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E’ arrivato il 30° Carnevale della Chimica !

Creato il 26 luglio 2013 da Marga

carnevale_della_chimica_largeE siamo a trenta! ( per inciso Zn,  Zinco nella Tavola periodica)

Quello in onda sul blog Divulgazione della della Chimica è un Carnevale particolarmente interessante  e importante  perchè affronta una tematica cruciale: la divulgazione di una scienza, la chimica, che pur essendo alla base di tutto, è misconosciuta e disprezzata  da buona parte degli abitanti di questo pianeta.

Tutto inizia con  un’ interessantissima  Tesi per il Master di I Livello in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale della Scienza seguito presso l’Università degli Studi di Ferrara e con il tutoraggio dell’Associazione Culturale Chimicare dal titolo  “La costruzione di un database sulla divulgazione della chimica. Considerazioni di carattere metodologico e analisi della divulgazione della chimica in Italia  in cui l’autrice, Francesca di Monte nel riportare i risultati del suo lavoro di ricerca, mette spietatamente in luce

l’assenza non soltanto di concertazione e di organizzazione, ma addirittura di catalogazione esaustiva dell’azione svolta nel nostro Paese a favore della divulgazione scientifica, in particolare della Chimica.”

Franco Rosso, L’ ottimo curatore  di questa edizione del Carnevale, rincara la dose dicendo

D’altronde è sotto gli occhi di tutti come tra le discipline scientifiche non tutte godano dello stesso riscontro mediatico “e quindi” (il virgolettato è un conseguenziale dal tono amaro) di una sufficiente attenzione da parte degli organizzatori di eventi e pubblicazioni a carattere scientifico-divulgativo.  All’interno della stessa chimica, non tutti gli argomenti e settori godono a loro volta della medesima popolarità, con il risultato che spesso argomenti fondanti meno simpatici ma pure irrinunciabili dal punto di vista culturale, vengono tralasciati a favore di argomenti spesso di nicchia, esotici ma di grande suggestione.

e ancora

Mentre per la propria carriera lavorativa primaria assistiamo sempre più alla cosiddetta fuga di cervelli all’estero, per l’ambito della divulgazione scientifica, svolta per lo più come attività accessoria o secondaria, talvolta al limite della passione hobbistica, si assiste invece ad un fenomeno diverso: quello della parcellizzazione individualistica, della polverizzazione dell’offerta. Accanto a giornalisti e comunicatori scientifici altamente strutturati, idonei alle più istituzionali funzioni della comunicazione, ad esempio a servizio degli Enti Pubblici, assistiamo infatti al proliferare di freelance dell’informazione e dell’opinione scientifica, tanto che al destinatario finale della comunicazione risulta spesso difficile distinguere e valorizzare autorevolezza, affidabilità e credibilità.

Insomma, quello che emerge è uno scenario piuttosto sconfortante :  gravi carenze organizzative, che favoriscono la proliferazione di un sottobosco incompetente che, con informazioni malamente rabberciate, accresce l’ignoranza scientifica del nostro Paese.

Amare e purtroppo condivisibili  considerazioni.

Il Carnevale prosegue poi con la presentazione degli interessantissimi  contributi dei  partecipanti,  che dovete assolutamente leggere, mentre,  narcisista e autoreferenziale quale sono, non posso fare a meno di riportare quello che Franco  scrive a proposito  del mio contributo:

Come la storia dei popoli e quella di ognuno di noi, anche la storia della cultura e quella della didattica procedono – più spesso di quanto non ci si aspetterebbe – più per alternative dicotomiche piuttosto che per evoluzione darwiniana. La scelta tra alternative possibili, talvolta poche, anche due soltanto, dettata dal caso – le sliding doors dell’omonimofilm di Peter Howitt – oppure da un atto deliberato, dall’influenza esercitata da una persona di potere, fino ad arrivare al caso di una vera e propria votazione democratica. Margherita Spanedda, dal suo blog Unpodichimica, prova a rileggere le carenze nelle cultura scientifica diffusa nel nostro Paese alla luce di una delle scelte più decisive, ma non per questo vincente, almeno con il senno del poi: quella dell’affermazione del primato delle discipline umanistiche, ed in particolare del classicismo, su quelle scientifiche, nella riforma di Gentile-Croce.
Divulgazione: divagazioni”, a dispetto del titolo, rappresenta tutt’altro che una divagazione, ma punta il dito direttamente sul problema, ed anche sulla sua alternativa storica, presentatasi in un’Italia fascista degli anni ’20 purtroppo politicamente incapace di recepirla, da parte di Federigo Enriques, ingegnere figlio di un noto matematico, noto ai più per la sua attività presso l’Olivetti ed in seguito per la lunga direzione della casa editrice Zanichelli. La necessità di una maggior integrazione tra discipline scientifiche ed umanistiche, fino alla valorizzazione della prospettiva epistemologica, potrebbe suonare per taluni come una nuova, recente acquisizione di consapevolezza, volta a favorire la crescita di una “cultura” scientifica, presupposto essenziale alla maturazione di una sana coscienza collettiva. In realtà questa possibilità si era già presentata circa un secolo fa proprio grazie all’attività editoriale ed associazionistica di Enriques, messa però a tacere senza troppi complimenti dalla mainstream italiana dell’epoca in funzione di priorità e di valori del tutto diversi da quelli oggi diffusamente riconosciuti.
Un articolo intelligente ed in qualche modo sofferto quello di Margherita, che si lega curiosamente ad una nota biografica della stessa autrice: quella di aver vissuto gli anni dell’infanzia nello stesso palazzo dove, molti anni prima, visse lo stesso Enriques.

Il prossimo carnevale sarà dedicato al binomio chimica/microbiologia e sarà ospitato da Palmiro Zavorka sul suo blog Knedliky


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