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E’ arrivato l’anti-Grillo?

Creato il 10 luglio 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

E’ arrivato l’anti-Grillo?Oscar Giannino e Oliviero Beha firmano l’opinione serale de In Onda estate, il programma de La7 che fa seguito al tg di Mentana.  Si parte  da  Equitalia che mette in atto lo sfratto coatto,  blocca i conti correnti,  non fa differenza tra un imprenditore che non può pagare lo Stato e che non capisce quello che sta accadendo in Italia.

Ospiti e conduttori mettono  subitro il dito nella piaga sociale.  Stasera si parla di cose serie. ” Rimango convinto che un’ azienda tributaria, afferma Giannino, che non sa distinguere tra un evasore e un impreditore che non può pagare è un danno per lo Stato”.

E’ arrivato l’anti-Grillo?
L’Agenzia delle Entrate di morti sulla coscienza ne ha molti, quelli che si sono tolti la vita schiacciati da una cartella esattoriale o da azioni di recupero immorali e sproporzionate. Equitalia, ormai è identificata come un predone-legalizzato che entra in casa per ridurre sul lastrico gli imprenditori che non riescono a saldare i debiti. Non parliamo di evasori fiscali, ma di contribuenti che hanno dichiarato i propri redditi ed hanno semplicemente saltato pagamenti per errore o per necessità dovuta alla contingenza economica, malattia ecc. e non riescono più a pagare in tempo il dovuto. La classe politica negli anni ha emanato norme e leggi che diminuiscono fortemente le facoltà di difesa del cittadino contro le richieste economiche sempre maggiori dello Stato, costringendo i cittadini a pagare somme non dovute, aggravate da more, per evitare danni irreparabili al proprio patrimonio, spaventati dalla possibilità di un infruttuoso ricorso.

Perchè non viene considerato il fatto che spesso il credito vantato dallo Stato è diventato insostenibile da parte del debitore ? Questa é l’usura di stato. E non basta,  se qualcuno segue le vie legali e fa ricorso, le spese che Equitalia sostiene per le liti: avvocato, sentenza di condanna, eventuali cancellazioni, sono a carico della fiscalità generale, quindi in quota allo stesso contribuente, cornuto e mazziato.

Si affaccerà una nuova politica, quella  della rabbia?

Oscar Giannino da voce alle storie, alle manifestazioni di denuncia e alle iniziative di sostegno per gli imprenditori in difficoltà su  Radio24, ” Sono ventanni di politica economica sbagliata, si tratta di invertire la tendenza, meno tasse e l’Italia si rialza”. – Si candida? – “Non sono il salvatore della Patria, condivido l’impegno di Grillo e non mi sorprende il suo successo”. Oliviero Beha aggiunge :”  Giannino è candidabile sicuramente. Grillo e Giannino, dicono le stesse cose, con pathos, vanno benissimo in un paese di morti viventi.  A Grillo infatti, la campagna elettorale la fanno i partiti stessi, ogni giorno. Qualche strada dovremo trovarla”.

E’ arrivato l’anti-Grillo?
L’indubbio processo carismatico di voci fuori dal coro che acquistano una leadership popolare non è una soluzione a problemi che hanno ragioni molto profonde ma, sono utili a scuotere il torpore politico collettivo e la coscienza dei cittadini. Abituate a un rapporto unicamente passivo di fronte al mondo della politica, le persone reagiscono a questa nuova opportunità, aggrappandosi all’esile speranza di vie d’uscita. Giannino: “Berlusconi e Monti hanno grandi responsabilità delle condizioni attuali, il primo è colpevole di una politica sbagliata ed ha la gravità maggiore, il secondo, certamente non ha creato la situazione che c’è, ha colpe meno gravi, ma, nel momento che ha assunto il timone, dovrebbe perseguire strade diverse e non dovrebbe far pagare al paese le erronee posizioni politiche”.

Beha: ” M0nti, da primario del pronto soccorso è diventato direttore dell’Usl, il volto è cambiato, dovrebbe fare il meglio possibile, e i partiti invece di lottare alle stremo delle forze per vincere e continuare a madare a rotoli il paese, dovrebbero pensare a perdere le elezioni per il bene del paese”.

E’ arrivato l’anti-Grillo?
E visto che la politica italiana fa acqua da tutte le parti, confidiamo nelle decisioni dell’eurogruppo per uscire dal baratro della situazione emergenziale che una politica ventennale ha fatto, riducendo  a pezzi il paese.


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