Magazine Società
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Per chi volesse approfondire il tema, riporto sotto un valido estratto di un articolo apparso il 2 gennaio scorso sul sito http://www.slysajah.com .
[...] Per noi è un ennesimo pagamento di un servizio o di un disservizio. Per assurdo non godiamo dei Diritti di Cittadinanza.Subiamo delle ingiustizie e delle gravi iniquità per giunta da parte di uno stato e delle istituzioni che continuano a tassarci senza riconoscere i nostri diritti. Uno dei diritti a noi rifiutato è quello di avere il permesso di soggiorno 20 giorni dopo la richiesta di rinnovo come prevede la legge. Prima la legge 40/98 (Livia Turco-Napolitano) e poi la 189/2002 (la Bossi-Fini). Altre ingiustizie disseminate sulle nostre strade in questo nostro soggiorno in Italia sono numerose, numerosissime.
Lo stesso Capo dello Stato il buon Giorgio Napolitano ne sa qualcosa, tanto è stato lui stesso a lanciare un accorato appello prima delle vacanze natalizie a favore nostro chiedendo che ai nostri figli nati in Italia sia riconosciuto il diritto di cittadinanza e che negare un tale diritto di cittadinanza è un autentica follia. Il suo appello ci ha dato un lume di speranza e un leggero sospiro di sollievo. Non parliamo del diritto di voto che è un sacro santo diritto di ogni cittadino che vive, lavora, studia in un posto di poter chiedere di dire la sua su chi amministra i suoi beni, che gestisce la tasse che paga per la collettività. Oggi questo diritto a noi cittadini immigrati è stato palesemente negato. Le nostre proteste sono state tante, ma spesso banalizzate dai mass-media e dai politici miopi ed ottusi. Sono proprio questi politici che ci prendono in giro riempiendosi la bocca della parola integrazione, inclusione, accoglienza e bla bla bla. Sono loro che quando lo scorso 13 dicembre quando il razzista Gianluca Casseri, militante della casapaound ha ucciso i nostri concittadini senegalesi Samb Modou e Diop Mor hanno fatto finta di piangere e di condannare il fatto.
Poi ecco, qualche settimana dopo in silenzio lo stato ci chiede di pagare 200 euro per i nostri documenti per i quali gia’ sborsiamo quasi 80 euro. A conti fatti, noi cittadini immigrati spendiamo tanti soldi per delle procedure burocratiche assurde e senza quasi nulla in cambio seriamente. Anche per noi l’Italia inizia a non attraci piu’ (questo l’ho raccolto in diverse interviste e testimonianze dei cittadini immigrati che prefersicono altre meta’).
Qualche mese fa, nella manovra di agosto il governo precedente ci ha tassato su quanto riusciamo a risparmiare per mandare attraverso le agenzie western union e money gram ai nostri genitori e parenti nei paesi d’origine. Ci obbiligano a presentare una bustapaga prima di inviare i nostri soldi. Ci chiedono di pagare di piu’ per inviare i soldi senza dirci a cosa serve e dove vanno esattamente i nostri soldi. Non siamo dei banchieri. Siamo lavoratori e fatichiamo anche come tutti gli altri cittadini per aver una lira in piu’. La differenza pero’ tra noi e gli altri cittadini è che non ci sentiamo cittadini, perché NON ABBIAMO IL DIRITTO DI VOTO E DI CITTADINANZA. Ci sentiamo usati dai partiti e dal mondo politico da decenni. E ora diciamo coralmente basta.
Un altra ingiustizia è la DISCRIMINAZIONE RAZZIALE NEI NOSTRI CONFRONTI. Gravi fatti di sangue in cui persero la vita i nostri connazionali lo testimoniano. Cito solo alcuni: Le uccisioni di Jerry Mason (Villa Literno, 1989), le stragi di Castelvolturno, l’uccisione di 6 immigrati africani (settembre 2008), la morte di Abou (ucciso a Milano nel 2009), la strage di Firenze dei due sengalesi e l’incendio del camp rom di Torino (dicembre 2011) ecc..
Delle discriminazioni non solo da parte di privati, ma purtroppo anche da parte di alcune istituzioni.
Bisogna che l’attuale governo che ora dice che applica una decisione già presa sul nostro conto da Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia e da Roberto Maroni, ex ministro degli Interni e che ci chiede di pagare altri soldi sappia questo:
Per i documenti, permessi di soggiorno, Carta di soggiorno noi paghiamo per ogni kit postale quanto segue: 27,50 EURO ( come anticipo del documento richiesto)+ 30, 00 euro (per invio per raccomandata del kit postale)+ 14,62 euro (per la marca da bollo). Questo per ogni kit. E ci sono famiglie che devono inviare due tre quattro kit alla volta (per moglie, figli, genitori, spesso tutti a carico di uno solo che lavora).
Per il ricongiungimento familiare: 2 marche da bollo (da 14,62 euro) per la pratica da inoltrare allo sportello unico dell’immigrazione della prefettura+30,00 euro+una marca da 14,62 euro (al comune per la richiesto del certificato dell’idoneità dell’alloggio). [...]
Articolo di Jean-Pierre Sourou Piessou
Fonte
Published by: http://cuba-italia.blogspot.com
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