Il Prof che tutti abbiamo avuto
Quando il bravo della classe, cedendo al suo istinto di essere umano, combinava anche lui qualche maracchella, gli altri sapevano già come sarebbe finita. Un buffetto, un sorriso della prof, e tutto dimenticato. Hai voglia a dire, tutti i giorni, che non esistono preferenze, che per me siete tutti uguali e via dicendo. Quando la mezzapunta con i piedi buoni si allenava solo una volta su tre, tutti sapevano che avrebbe giocato lo stesso la domenica, in barba al ritornello: “gioca solo chi si allena”. Quando l’imbucato protettissimo striscia il cartellino e va a fare la spesa, tutti sanno che anche di fronte a prove schiaccianti nulla cambierà. Questi casi mi sono venuti in mente quando ho letto le parole del professor Mario Monti, uno che già dal titolo si capisce che non combinerà mai nulla di buono per la collettività.
Non troverei a priori scandaloso, né incompatibile con lo Stato di diritto, un eventuale provvedimento di clemenza, in considerazione del ruolo avuto da Berlusconi nella vita politica italiana.
Un ex presidente del consiglio, attuale capo del principale partito di governo, viene condannato definitivamente per frode fiscale, ma il Professore lo perdona perché in fondo B. ha avuto un ruolo importante nella vita politica italiana.
Cambiano gli scenari, le dimensioni, non le dinamiche. Fin da piccoli ci hanno ripetuto fino all’ossesso che siamo tutti uguali. Fin da piccoli ci hanno però dimostrato che no, non siamo tutti uguali. In pratica è come se il mondo fosse un immenso circolo del PD.