“Oggi non te l’ho detto, è vero, perché abbiamo parlato di altro ma, maglioncino a V abbottonato sul davanti color zafferano e pantaloni di velluto borgogna, dentro agli stivali color castoro. Oggi niente collana ma una sciarpetta nera attorno al collo per non sentir freddo sulla scollatura a V.
E poi, diresti adesso… “
“E già, e poi?”
E’ vero, non ho mai fatto mistero della mia curiosità, anzi, perché essere curiosi, di quel tipo di curiosità, stimola la fantasia e la rende creativa, crea un contatto che in un gioco iniziato non si sa come può diventare una miscela esplosiva, dove anche i suoni, i colori, i particolari più insignificanti, fanno a gara in un primato di seduzione che come premio finale ha un solo obiettivo: emozionarsi, sentirsi complici, stare bene insieme.
Complicità quindi, un segreto poi mica tanto segreto, nel senso che in una coppia, tra due persone che si amano, che si desiderano, il gioco prima ancora e la curiosità dopo o ambedue insieme, sono gli ingredienti indispensabili per tenere vivo l’interesse che altrimenti rischia di perdersi nei meandri di un rapporto che molto spesso si vive come per scontato.
E allora, non è certo sapere di un maglioncino color zafferano oppure di una guêpière in tulle con pizzo e merletto molto seducente che fa la differenza, ma quella sottile ironia che nel chiedere ha solo voglia di sentire una voce che mormora e racconta, per poi ripercorrere con la mente sentieri che appaiono sconosciuti, in un gioco che, invece, ogni volta si diverte a ricominciare.
“ E già, e poi?”