Magazine Talenti

e se...

Da Guchippai
e se...
E’ l’azione, non il frutto dell’azione che è importante.Devi fare la cosa giusta.Potrà non essere in tuo potere: potrà non avvenire nella tua epoca,che vi sia qualche frutto.Ma questo non significa che tu debba smettere di fare la cosa giusta.Potrai non sapere mai quali risultati derivano dalla tua azione.Ma se non fai niente, non vi sarà alcun risultato.Ghandi

la citazione qui sopra l'ho trovata sul faccialibro e quindi mi auguro che sia vero che l'autore è Ghandi e che non finisca come con Lentamente muore, che salta fuori che invece l'ha scritta Giovannetta Rasponi (potete fare a meno di cercarla, me la sono appena inventata XD). sorrido perchè è successo che un po' di cose sono entrate in collisione, tipo autoscontro, il che è un paragone fuorviante perchè dà una certa idea di violenza, mentre io volevo piuttosto suggerire l'immagine di diverse cose che convergono e finiscono tutte coi musi che si toccano, però armonicamente. a dire la verità non ricordo l'esatta sequenza, quindi forse una volta tanto ha senso cominciare dalla fine, che si riassume con la frase della foto. il cartello me lo sono ritrovata davanti mentre girellavo per il Quadraro e mi sono ricordata che lo avevo già letto da qualche altra parte; ciò che mi interessa ora non è riportare la storiellina che ci sta dietro e che chiunque può andare a leggersi in rete, invece mi preme sottolineare quanto in questo periodo della mia vita mi risulti gradito metterla in pratica. vorrei insomma praticare una forma di gentilezza consapevole che vada oltre la mia naturale disposizione. infatti che sono gentile me lo dicono spesso, ma non è che faccio chissà che, mi limito ad essere quella che sono. l'ultima a dirmelo in ordine di tempo è stata la proprietaria della lavanderia; non trovava la mia roba e si è affannata intorno per un po', dopodichè me l'ha consegnata scusandosi e dicendo che almeno io sono gentile e non la metto in ansia; ha proseguito confessandomi che quando non trova qualcosa al primo colpo e le tocca cercare, le viene sempre il panico perchè il 90% dei clienti si agita e l'accusa subito di averla persa. insomma, il più delle volte la mia impressione è che la gente mi dica che sono gentile non perchè io in realtà lo sia particolarmente, ma perchè il livello di stronzaggine che gira è talmente elevato che una persona normalmente serena e sorridente viene percepita come un'eccezione. un altro pensiero mi sta girando in testa da qualche tempo: sono stanca di essere circondata da gente ingrugnita e che si lamenta. come ho già detto, siamo tutti d'accordo sul fatto che i motivi per lamentarsi, oggettivamente e soggettivamente, esistono, però cavolo!, se proprio le cose non ti stanno bene così come sono e ti fanno soffrire, fai qualcosa per cambiarle. forse che lamentarsi serve a qualcosa? così come grugnire invece di relazionarsi in maniera civile con il prossimo: non mi pare che sia un bel modo di fare, tanto più che per reazione provoca altri grugniti. per questo ho deciso che saluterò sempre cordialmente quando mi troverò in un negozio, a uno sportello, ecc. chissà che magari non si inneschi la reazione contraria. di conseguenza, non voglio nemmeno lasciarmi contagiare dalla negatività degli altri.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine