Speciale: Superman: speciale 75° anniversario
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Con questo espediente semplice ma efficace, Seagle testimonia quanto sia radicato nell’immaginario comune Superman, un supereroe che, come l’autore si ostina a ripetere, “non è il più venduto” ma che tutti, inevitabilmente, conoscono. E le idee che lo scrittore di seguito annota sul suo taccuino sono tradotte in immagini da Teddy Kristiansen, che di volta in volta adotta uno stile diverso, modulando il proprio tratto o scegliendo una gamma di colori differente, dando così origine a tante ministorie nelle quali riflettere sul costume, le implicazioni culturali, filosofiche e persino religiose del personaggio creato Siegel e Shuster. Questo è uno degli elementi portanti della storia e le speculazioni di Seagle/Kristiansen sono spesso interessanti, anche se finiscono inevitabilmente per allentare il ritmo della narrazione. Va riconosciuta comunque allo
scrittore la capacità di armonizzare piuttosto bene i due binari, quello dedicato alla travagliata vicenda personale (gestito come un noir sentimentale) e quello dedicato alle riflessioni sull’eroe, che spesso si intersecano e si sovrappongono, fino a un finale che, come tradizione vuole, viene sì deciso a cazzotti, ma tra due contendenti non proprio super: Seagle e suo padre. È il coraggio di fare la cosa giusta, non fuggendo davanti agli ostacoli, a fare di Superman un eroe ed è questa la consapevolezza che l’autore matura nelle ultime pagine del racconto, ispirato anche dall’ottimismo genuinamente infantile che anima i comics. Il lavoro si fa apprezzare per l’impianto originale, per l’approccio piuttosto inedito nei confronti del personaggio, per l’inclemenza con la quale lo scrittore si tratteggia e si descrive all’interno di una narrazione che, è giusto ricordarlo, non sappiamo quanto sia genuinamente autobiografica. Il racconto non manca comunque di momenti di sofisticata ironia che spesso e volentieri hanno proprio l’autore come vittima. Quello che forse convince meno è la dominanza di un’attitudine “cerebrale”: nonostante si trattino temi dolorosi (la malattia, la morte, la difficoltà di comunicazione) declinati oltretutto sul piano privato, manca una forte carica emotiva capace di scuotere il lettore e che consenta alla storia di rimanere impressa nella memoria di chi legge. Questa freddezza è in parte dovuta anche alle tavole di Teddy Kristiansen. Il disegnatore danese, ormai padrone di uno stile peculiare e raffinato, fatto di linee sottili e nervose, e di una colorazione tenue e spesso cupa, difetta nella capacità di far recitare adeguatamente i personaggi, rendendo la narrazione un po’ artificiosa. È invece bravissimo a caratterizzare le numerose parentesi narrative dedicate a Superman, offrendone un’interpretazione inedita, attraverso continue variazioni stilistiche ispirate a varie tradizioni figurative e stili pittorici (come quello metafisico di De Chirico, ad esempio). Il lavoro su È un aereo (It’s a bird nell’edizione originale) gli è giustamente valso il Premio Eisner nel 2005.Per finire un paio di curiosità. Seagle al momento dell’uscita di It’s a bird (aprile 2004) aveva in realtà già scritto per Superman: la sua run sull’albo Superman è durata dal #190 al #200, per l’esattezza dal gennaio 2003 a quello del 2004. Non c’è dato sapere se la gestazione del suo lavoro sulla serie sia stata davvero così difficile come racconta in È un aereo, mentre sappiamo per certo che l’idea per il volume sia arrivata, potremmo dire, “di getto”. Racconta infatti l’autore che: “For, It’s a Bird, I thought of that while I was in Teddy’s bathroom. I really had no idea what the book was about, pre-piss, and I had a whole book minutes later“.[1]
Abbiamo parlato di:
È un aereo…
Steven T. Seagle, Teddy Kristiansen
Traduzione: Angela Castellano
RW Lion, giugno 2013
128 pagine, brossurato, colori – € 12,95
ISBN: 9788866915942
[1] “Per È un aereo, ci pensai mentre ero nel bagno di Teddy. Non avevo davvero idea di cosa avrebbe trattato, pre-pisciata, e qualche minuto più tardi avevo già tutto il libro in mente” – http://dailydead.com/exclusive-genius-interview-with/
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