Un contest divertente scoperto in un social network poco logorroico e tanto sagace tra quelli presenti in rete, Twitter.Una twittera (non so se si dice così) altrettanto sagace e divertente che ha posto l'accento sul consumo etico di un alimento quotidianamente presente sulle tavole degli italiani: il pollo.Nasce così questo post grazie a "Conosco i miei polli " della bellissima Nadia di ”VITA DA PRECISINA”Raccontare, e poi cucinare, un pollo a km zero o bio o comunque che abbia goduto sia nella vita che nella morte di quei diritti dei quali dovrebbero godere tutti gli animali, anche se non sono di affezione, come i più i teneri micetti.Il mio fornitore ufficiale si chiama Gina (nonna di Daniele) che chiama per nome tutti gli animali da cortile che alleva. A pochi chilometri da casa mia, dove oche e galline razzolano protette da numerosi alberi da frutto.
Questo non è un pollo, meglio, non era, un pollo. Se Antony De Mello ha narrato di un'aquila che si credeva un pollo Gina, la mia spacciatrice di volatili, mi ha narrato le infaticabili gesta di Al Cappone, il pollo di cui si parla in questo post.Ognuno di noi, in qualche fase della vita, si ispira o rievoca personaggi famosi, a torto o a ragione: imita qualche atteggiamento, magari il look oppure il gergo.Ecco. In questo caso, Al Cappone si credeva un pollo da guardia: tollerato dal gallo (in effetti un po' in là con l'età anche se pur sempre maestoso con il suo ciuffo nero) e rispettato dal resto della compagnia femminile, questo giovane pennuto effettuava ronde sul perimetro del pollaio, effettuava un controllo silenzioso degli accessi da parte degli umani, sgridava i pulcini che si allontanavano troppo dalla chioccia. Insomma, un pollo tutto d'un petto!
Ma bisogna imparare a conoscere i propri limiti oppure a rispettare quelli imposti dagli altri e, come il più famoso Al Capone, anche il nostro Al Cappone è scivolato sulla classica buccia di banana: l'agente del fisco per il primo, l'adorato cane Lupo (è il nome) per il secondo.Un pomeriggio della scorsa settimana Lupo è entrato nel pollaio, seguendo nonna Gina che stava portando la pappa: pane, latte, miele e vitamine.Al Cappone ha seguito i gesti rituali della Nonna ed ha seguito anche Lupo, l'ha osservato silenzioso, si è avvicinato e l'ha beccato ripetutamente sul muso per allontanarlo.Lupo è uscito senza reagire ma a Gina è montata la mosca al naso e in meno di 2 minuti l'ha preso per il collo ed ha interrotto la sua carriera.E poi mi ha chiamata: "'O go' copà!" (l'ho fatto fuori, ndr)Giuro che un po' mi è dispiaciuto ma....come dire: ho cercato di dargli una degna sepoltura. ;))Tajine di Al Cappone caramellato agli agrumiIngredienti1 pollo medio (mi sono dimenticata di pesarlo, mi sembrava poco rispettoso) tagliato a pezzi (io ho tolto la pelle ma potete anche lasciarla), 3 arance 1 limone 1 lime non trattati, zucchero di canna bio, una stecca di cannella, 1 anice stellato, 1/2 cucchiaio tra peperoncino, cumino e coriandolo in polvere, 2 spicchi d'aglio, 1 cipolla di tropea, qualche rametto di rosmarino, vino bianco secco, olio evo, sale e pepe macinato al momento.Preparazione
Tritare la cipolla ed unirla al pollo con le spezie, l'aglio, il rosmarino, un filo d'olio, mezzo bicchiere di vino bianco secco (io avevo un po' di chardonnay), sale e pepe. Mescolare bene e lasciar riposare al fresco per un'ora.
Nella tajine mettere il pollo (senza la cannella e l'anice stellato) e cucinarlo a fuoco medio per mezz'ora. Nel frattempo tagliare a spicchi dal vivo le arance, ricavandone anche il succo, spremere il limone, grattugiando la scorza con la microplane, ed il lime.
Versare un paio di cucchiai (abbondanti) di zucchero di canna sulla carne mescolando bene, unire il succo e gli spicchi e cucinare per altri 10' max 15' sempre coperto e servire con un po' di couscous profumato con dell'olio al limone.