Non poteva cadere in un giorno migliore del lunedì, inizio di una settimana di "schiscette", per molti che preferiscono un sano (ed economico) pasto portato da casa a un pranzo in una tavola calda (o per quelli che lavorano lontano da una tavola calda).
Però non sono qui per far parlare i panini, ma i dischi: e, nella Giornata del Panino, il disco parlante non poteva che essere Paninaro, dei Pet Shop Boys.I figli degli anni Ottanta sono stati inesorabilmente segnati dal personaggio del paninaro, ma forse non tutti ricordano di chi stiamo parlando. Il Paninaro nasce a Milano, ed è il figlio prediletto nato dal matrimonio felice tra il capitalismo più sfrenato e la cultura pop. Il Paninaro è ossessionato dalle marche e dalla presenza riconoscibile di un logo (con buona pace di Naomi Klein) su qualsiasi cosa egli possegga, e conduce uno stile di vita spensierato e sopra le righe, un po' come reazione allo stile di vita estremamente impegnato e profondo degli anni Settanta.
Punti di aggregazione dei paninari sono bar, discoteche e fast-food, dove il Paninaro - donde il nome - consuma il pasto alla base della sua dieta: l'hamburger. Per farvi un'idea dei paninari, potete recuperare gli sketch di Enzo Braschi in Drive-in, ma vi rimando soprattutto alla fondamentale pietra miliare della storia del cinema "Sposerò Simon Le Bon", prezioso spaccato della leggerezza e dell'edonismo dell'universo paninaro, in tutte le sue sfumature multicolor e abbinate malissimo.
Ma veniamo ai Pet Shop Boys. È il 1986, anno di uscita dell'album Suburbia. Il singolo "Paninaro" viene pubblicato solo in Italia, in tiratura limitata di sole cinquemila copie. La canzone è nata nel corso di un viaggio a Milano della band, l'anno precedente. Chris e Neil restano totalmente folgorati dalla subcultura dei paninari, e decidono di dedicarvi un brano, originariamente pubblicato come B-side del singolo Suburbia. Il video - devo ammettere, di opinabile fattura - è stato girato ovviamente a Milano, ed è stato diretto dagli stessi Pet Shop Boys, raccattando paninari in giro per la città, e mettendoli in balcone a fare il coretto "Paninaro, oh-oh-ooh, Paninaro!". Roba che io avrei messo sul curriculum tra i punti più in evidenza della mia formazione.Dunque, grazie alla Giornata del Panino per aver riportato alla luce un importante spaccato della storia del nostro Paese, che - come è accaduto per altri periodi quali il Rinascimento - ha influenzato l'arte anche del resto del mondo (ragazzi sto scherzando, eh).






