Effetto “Pimby” contro effetto “Nimby”. Potrebbe essere riassunto così, secondo Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di oncologia medica dell’Istituto nazionale tumori di Aviano, il confronto tra la situazione dei Paesi esteri e quella italiana in materia di scorie radioattive.
L’oncologo, in una lettera aperta al “Corriere della Sera”, commenta le proteste in atto in diversi comuni italiani in seguito alla lista Sogin, che individua una cinquantina di aree destinate a ospitare i rifiuti del nucleare. Nel Belpaese imperversa, insomma, l’effetto “Nimby” (che sta per “not in my backyard”, “non nel mio giardino”). Non si può dire lo stesso, per i nostri colleghi europei, per i quali si potrebbe parlare di effetto “Pimby” (“please in my backyard”, cioè “per favore nel mio giardino”) . Gli esempi si sprecano: il più emblematico è il caso svedese. La cittadina di Osthammar, prescelta per ospitare un deposito di scorie radioattive, è stata per sette anni protagonista di dure lotte con altre municipalità, in particolare quella di Oskarshamn, riuscendo alla fine a spuntarla. Per non parlare della Francia, dove i vari Comuni sono in lotta per l’accaparramento delle nuove sedi delle centrali nucleari, o della Finlandia, in cui l’attribuzione della nuova centrale nucleare è stata salutata con grande favore dai cittadini.
All’estero, evidentemente, il nucleare non fa paura. A prevalere è la consapevolezza dei vantaggi in termini ambientali, ma anche economici e occupazionali dell’energia atomica. A tale proposito, si pensi all’esempio, abbastanza recente, della Spagna: i depositi di scorie, definiti nei primi mesi dell’anno, hanno portato al comune vincitore del bando investimenti per circa 700 milioni di euro, 300 posti di lavoro e un premio annuale di 5 milioni di euro, più altri 7 milioni ai comuni limitrofi. Ovviamente tutti sono convinti che nessuno investe a scapito della propria sicurezza e salute.
In Italia, tuttavia, questo messaggio non sembra essere stato recepito. Basta pensare che per la maggior parte degli italiani le scorie sono sinonimo di danno per l’ambiente e la salute. Dimenticando, forse, che la deliberazione sui siti sarà adottata da un’Agenzia in grado di valutare tutti i rischi e le criticità del caso. E che le nuove centrali producono una quantità minima di scorie, che di conseguenza ne facilita lo smaltimento. Inoltre, anche da noi sono stati garantiti forti incentivi economici ai Comuni in cui saranno realizzati i depositi. Ma evidentemente tutte queste motivazioni non sono sufficienti a convincere o quantomeno a far riflettere gran parte della popolazione. In Italia, purtroppo, a far da padroni sono ancora i pregiudizi e la cattiva informazione. E gli strascichi della catastrofe di Chernobyl si fanno sentire più che altrove. Si spera che quanto sta succedendo in Europa e nel resto del mondo possa in qualche modo contribuire a scacciare definitivamente paure e false convinzioni.
Magazine Ecologia e Ambiente
Ecco perché dobbiamo ancora una volta prendere esempio dall’estero
Creato il 29 settembre 2010 da Lorenzo_gigliottoPossono interessarti anche questi articoli :
-
Il nucleare è davvero dannoso per la salute dell’uomo?
Leggevo giorni fa un articolo su “La Provincia di Cremona” a proposito del nucleare. Nel corso di un incontro in cui si parlava dei danni che si suppone il... Leggere il seguito
Da Lorenzo_gigliotto
ECOLOGIA E AMBIENTE, SCIENZE
