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Eccovi i 10 Indizi che dimostrano che in Italia vige una democrazia “posticcia”

Creato il 21 settembre 2012 da Iljester

Eccovi i 10 Indizi che dimostrano che in Italia vige una democrazia “posticcia”A volte ho letto sui quotidiani e sul web una frase significativa: l’Italia è un paese in cui la democrazia è stata sospesa. Ammetto di aver usato anche io – in passato – il medesimo termine, ma è chiaro che la realtà è peggiore; affermare che l’Italia sia uno Stato in cui la democrazia è sospesa è per vero un eufemismo.

La verità è un’altra. In Italia esiste una democrazia posticcia; una democrazia di facciata, di superficie. La democrazia è infatti un’altra cosa. Ha altri presupposti; presupposti che vanno al di là del banale dato formale inserito in un articolo costituzionale. È una filosofia, una cultura, un traguardo e un nastro di partenza. E cosa più importante: una serie di princìpi costituzionali che la garantiscono.

Eccovi i 10 Indizi che dimostrano che in Italia vige una democrazia “posticcia”

Primo indizio di democrazia posticcia. Il nostro è un sistema parlamentare nel quale al cittadino viene attribuito un unico potere: votare i singoli parlamentari (e spesso neanche questo: vedi il “porcellum”). I parlamentari a loro volta eleggono presidente della repubblica e governo. Ergo, sono i partiti e i gruppi di pressione sui partiti che alla fine decidono chi ci deve governare. Nelle grandi democrazie, i governanti con poteri esecutivi sono invece eletti direttamente dal popolo, senza la mediazione di nessun partito. Perché è il cittadino che deve scegliere chi lo deve governare e non il partito!

Secondo indizio di democrazia posticcia. Anche se i parlamentari sono eletti a suffragio universale, non hanno vincolo di mandato nei confronti dei loro elettori. Così spesso capita che il parlamentare salti da uno schieramento all’altro, svilendo la scelta del suo elettore.

Terzo indizio di democrazia posticcia. Alla carriera di magistrato si accede tramite concorso pubblico. Corretto fino a un certo punto, perché con il solo concorso pubblico, il magistrato amministra la giustizia in nome del popolo italiano, senza però aver ricevuto alcun mandato popolare. Inoltre – cosa non di poco conto – per i reati commessi dai magistrati competenti sono sempre i magistrati. A ciò si aggiunga che per la responsabilità civile, il magistrato risponde dei danni non direttamente. Tutto questo, va da sé, stride contro ogni principio di reale ed effettiva democrazia.

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Quarto indizio di democrazia posticcia. La nostra costituzione prevede i referendum abrogativi. Domande: perché solo quelli abrogativi e non anche quelli propositivi? Inoltre, perché dal referendum sono escluse le ratifiche dei trattati internazionali? Nelle grandi democrazie liberali, i trattati internazionali sono sempre ratificati attraverso un referendum popolare, proprio perché questi trattati decidono il rapporto tra il popolo di quel paese e le nazioni straniere. Infine, è anche bene sottolineare che nel nostro paese gli esiti referendari quasi mai vengono rispettati.

Quinto indizio di democrazia posticcia. Le riforme costituzionali richiedono giustamente una maggioranza qualificata, senza la quale è necessario il referendum costituzionale. Domanda: perché non esiste alcun strumento referendario propositivo per modificare la Costituzione, senza la necessità di coinvolgere il parlamento? Se il parlamento non si attiva o non vuole attivarsi, la democrazia dovrebbe offrire al popolo strumenti alternativi per eseguire la sua volontà.

Sesto indizio di democrazia posticcia. Viene sancita – art. 21 Cost. – la libertà di espressione e di opinione tramite qualunque mezzo (scritto e parlato). Eppure ancora oggi nel nostro paese vige il reato di diffamazione che prevede il carcere. Non solo: l’accesso all’attività di giornalismo è regolata da una legge che punisce la stampa clandestina e obbliga l’interessato a registrare la propria testata presso il tribunale di competenza, con pesanti sanzioni per i colpevoli.

Settimo indizio di democrazia posticcia. Abbiamo una corte costituzionale che decide sulla costituzionalità delle leggi, i cui componenti, però, non sono eletti direttamente dal popolo (come dovrebbe essere), ma dai parlamentari per una parte e per l’altra dai giudici e dal presidente della repubblica. In altre parole, attraverso organi: o che non sono eletti dal popolo (giudici e presidente della repubblica), ovvero, che seppure siano eletti dal popolo, non sempre capaci di rispettare il mandato popolare.

Ottavo indizio di democrazia posticcia. L’accesso al parlamento è garantito a tutti, ma senza alcun filtro che tenga fuori i condannati in via definitiva per reati quanto meno di grave allarme sociale. Così ecco che i delinquenti diventano paradossalmente i nostri governanti, o comunque rischiano di diventarlo.

Nono indizio di democrazia posticcia. Vi è discriminazione nel nostro paese tra le ideologie totalitarie che hanno insanguinato il XX secolo. Così nella costituzione è stato inserito il divieto di ricostituzione del Partito Fascista, e vige nelle nostre leggi il reato di apologia del fascismo. Però non così per il comunismo, che anzi ha condizionato fortemente la storia del nostro paese nell’ultimo settantennio, contribuendo non poco a limitare la crescita liberale e democratica della repubblica italiana.

Decimo indizio di democrazia posticcia. I nostri parlamentari e le più alte cariche istituzionali godono di privilegi ingiustificati e sproporzionati. Usufruiscono di diritti previdenziali e retributivi che non trovano ragione alcuna se non nel privilegio di casta. In una vera democrazia, le cariche istituzionali sono onorarie e prevedono una retribuzione non superiore tre volte lo stipendio di un impiegato pubblico medio.

Qui ho concluso. Se ne conoscete altri di indizi, fatecelo sapere!


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