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Economia + etica = sviluppo

Creato il 20 gennaio 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

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Non bisogna rassegnarsi alla crisi, ma per superarla “non esistono vie alternative: più etica per avere affidamenti bancari, più trasparenza nei bilanci, più correttezza fiscale nelle aziende, più etica da parte delle banche”: così il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l’apertura del Seminario “Etica e Nuovo Umanesimo” promosso dall’Abi e dal Vicariato di Roma e svoltosi il 14 gennaio a Roma presso la sede dell’Abi, Palazzo Altieri.

Patuelli ha recentemente partecipato alla stesura del volume “Banca, etica e sviluppo. Le vie del credito nel pensiero dei protagonisti”, in cui viene ripercorso il cammino degli istituti bancari dai monti di pietà a oggi attraverso le parole di vari autori tra cui Cesare Beccaria, Adam Smith, Schumpeter, Marongiu, Garrani, Bernard, Fuoco, Luzzatti, Einaudi, De Marco, Cattaneo, De Viti, Mattioli, Menichella.

Le vicende del credito in Italia – afferma Patuelli nell’introduzione – sono inscindibilmente legate a un’ispirazione etica. Ciò vale nelle sue origini più antiche, ma anche nelle feconde vicende dell’Ottocento, secolo nel quale la nascita delle Casse di Risparmio, delle Banche Popolari e delle Casse Rurali si intreccia con il Risorgimento nazionale”.

Nel 2014 è avvenuta una vera “rivoluzione bancaria europea”: il passaggio della vigilanza sulle banche europee alla Bce e l’avvio dell’Unione bancaria. Patuelli si dichiara convinto che “come dal Medioevo in poi, le banche saranno presenti e offriranno il loro determinante contributo allo sviluppo”. Lo auspichiamo vivamente. Di sicuro siamo d’accordo sull’affermazione del presidente dell’Abi che il connubio tra economia ed etica sia l’unica via possibile per tornare a parlare di sviluppo.

MC


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