Presentato oggi al Politecnico di Milano la prima edizione dell’Energy Efficiency Report
Mentre è ancora in stand-by il nuovo decreto sull’efficienza energetica, noto come “55%”, l’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato stamattina una fotografia su quali sono i modelli di business, le soluzioni tecnologiche e le opportunità di sviluppo del settore.
Nonostante l’efficientamento energetico sia strategico per il raggiungimento degli obiettivi del “Pacchetto clima energia 20-20-20” e, nel luglio del 2011 il Governo italiano abbia presentato in Commissione Europea un nuovo piano con ambiziosi obiettivi di circa 16 milioni di tep risparmiate al 2020, non è ancora riuscito a guadagnarsi un ruolo di primo piano.
Secondo il Rapporto, dei circa 13,7 milioni di edifici esistenti in Italia, 12,1 milioni sono adibiti ad uso residenziale e i restanti 1,6 milioni a uso non residenziale. Quasi il 70% di questi edifici è stato realizzato prima che venisse introdotta qualsiasi norma sull’efficienza energetica e, un quarto del patrimonio edilizio, non ha mai subito alcun intervento di manutenzione o riqualificazione.
Nel nostro Paese i consumi annui che possono risalire agli edifici rappresentano circa il 36% del consumo energetico complessivo italiano che è pari a 133 Mtep, percentuale solo leggermente inferiore alla media europea (circa il 40%). In compenso però l’Italia è al primo posto in Europa per quanto riguarda la percentuale di emissioni di CO2 (17,5% sul totale europeo) imputabile agli usi energetici nel comparto abitativo. Per questi usi in Italia si emettono annualmente 96 milioni di tonnellate di CO2, mentre nell’intera Comunità Europea vengono emessi circa 500 milioni di tonnellate di CO2.
Se si guarda a questi dati e, se si tengono a mente gli obiettivi ambiziosi del “Pacchetto clima energia 20-20-20 del marzo 2007, ulteriormente rafforzati nel marzo 2011 con il “Piano europeo per l’efficienza energetica”, si comprende quale sforzo sia necessario (ma anche quale potenziale sia disponibile) per efficientare il nostro patrimonio edilizio.
Secondo Federico Frattini, responsabile della ricerca:“è innanzitutto importante sottolineare che il nostro Paese dipende dall’estero per l’85% dei suoi fabbisogni energetici, il che si traduce in un incremento dei costi di approvvigionamento, che a loro volta, si scaricano sul prezzo dell’energia per l’utilizzatore finale”.
“Se si trasformano poi i TWh elettrici e termici in tonnellate equivalenti di petrolio”, ha continuato Federico Frattini, “il potenziale di questo mercato sarebbe enorme oltre ad offrire la possibilità al nostro paese di essere al passo col resto d’Europa. Puntare con decisione su questo settore vorrebbe dire fare dell’Italia un paese all’avanguardia per l’efficienza energetica degli edifici. Il potenziale teorico che potrebbe infatti derivare da soluzioni di efficientamento energetico nel nostro paese, da qui al 2016, è pari complessivamente a circa 44 mln di tep. Un valore ben più elevato (circa 3 votle tanto) dei circa 16 mln tep che l’Italia si è posta come obiettivo nel Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica”.
“L’impegno preso a livello nazionale”, ha spiegato ancora Davide Chiaroni, responsabile della ricerca, “sembra essere chiaro ma è nella traduzione degli obiettivi in strumenti concreti di verifica (ossia di certificazione dei consumi energetici) che il sistema virtuoso rischia di “incepparsi”. E’ necessario tuttavia superare le logiche di “omogenea” distribuzione delle risorse a favore di una maggiore “equità”, ossia di una corrispondenza fra il “peso” (economico o impositivo) della misura e l’effettivo contributo (in termini di potenziale di risparmio) all’obiettivo che si intende realizzare”.
Se si considerano infine le stime di penetrazione in mln di tep e si considera anche la “base installata” al 2011,l’Energy Efficiency Report conclude che l’impatto dell’adozione delle tecnologie per l’efficienza energetica potrà ragionevolmente essere pari a 21,5 mln tep, oltre il 30% in più rispetto al valore soglia definito dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili.