La Svezia, si sa, è nota al mondo come uno dei Paesi più progressisti quando si tratta di uguaglianza di genere. E' del 1998, per esempio, un progetto di legge che chiede alle scuole di assicurare a maschi e femmine uguali opportunità.
Alcune maestre di un asilo di Stoccolma, dopo essersi filmate per alcuni mesi nei loro atteggiamenti nei confronti dei bambini, hanno notato molte differenze di comportamento a seconda che avessero a che fare con maschi o femmine. Per eliminare queste differenze stilano un prontuario e inseriscono maestri maschi nello staff.
Nel 2010 gli insegnanti della Nicolaigarden danno vita al primo "asilo gender-free" (oggi conta 115 bambini). Il successo dell'iniziativa è tale che l'istituto, non riuscendo più a soddisfare tutte le richieste, aprono la succursale Egalia (40 bambini).
Ma come funziona questo loro progetto innovativo? Vediamo insieme i punti salienti:
Giochi
Giochi in comune, senza distinzione tra quelli per maschi e quelli per femmine. Le bambine non vengono spinte a giocare solo con pentole e cucine giocattolo, mentre i Lego non sono minimamente considerati giochi da maschi e tutti possono giocare con le bambole, alcune delle quali sono di colore.
Libri
Nella piccola libreria viene dato poco spazio ai grandi classici come Cenerentola e Biancaneve, mentre la maggiorparte dei volumi narrano storie con genitori single, figli adottivi e coppie dello stesso sesso come protagonisti.
Coccole e attenzioni
Stessa identica quantità di coccole a maschi e femmine. Se un alunno si fa male, viene consolato nello stesso modo in cui verrebbe consolata una femmina, per far capire che anche i maschi possono piangere liberamente.
Nomi e pronomi
I pronomi "lui" e "lei" sono stati sostituiti dal neutro "hen" e quando si trovano tutti insieme i bambini sono chiamati con il loro nome di battesimo oppure "amici" o"ragazzi".
Ovviamente non sono mancate le critiche, in alcuni casi anche molto pesanti, a questa iniziativa. Una delle contestatrici più accanite è Tanja Bergkvist, docente di matematica all'Università di Uppsala, che dalle pagine del suo blog attacca la «follia di genere» della Svezia chiedendosi anche se ai bambini non venga fatto «il lavaggio del cervello già a 3 anni».
I genitori degli alunni, ovviamente, la pensano diversamente. Questo approccio senza nessuna connotazione sessista viene definita «un vantaggio» da Peter Rudberg, padre di un bambini di 3 anni. «Ciò che viene insegnato ai bambini dimostra che le bambine possono piangere, così come i maschietti. Ecco perchè abbiamo scelto questo asilo» rivela la mamma di Hanna, bambina di 15 mesi.
Quello di Stoccolma, comunque, non è l'unico caso in cui si cerca di eliminare la connotazione sessista quando l'argomento di interesse sono i bambini.
A Londra i grandi magazzini Harrods non dividono più i giocattoli per genere sessuale, ma in grandi reparti tematici, mentre a Toronto e a Cambridge due coppie di genitori hanno cresciuto i loro figli in modo "neutro, senza rivelare durante i primi anni di vita il sesso del bambino.