Un gran personaggio, non so se lo si possa definire un grand’uomo.
Totalmente privo di scrupoli, divorato da una demoniaca ambizione e fortunato, come i suoi generali favoriti, almeno finché durò, perché la fortuna è puttana e se oggi ti offre le sue grazie, domani è pronta a voltarti le spalle e ad offrirle ad un altro.
Fu vera gloria, indubbiamente, ma una gloria fugace, come la fortuna, e dopo essere stato il padrone d’Europa fu mandato a morire, pare con qualche aiuto da parte degli Inglesi, su uno scoglio in mezzo all’Atlantico.
E dopo la morte, della sua spoglia immemore, orba di tanto spiro, fu fatto scempio, forse per oltraggiarne la memoria ostentando i suoi miserabili attributi. Nel 1999 il professor John F. Lattimer si aggiudicò ad un’asta il membro dell’imperatore per 4.000 dollari. Il reperto, fino allora di proprietà degli eredi di Angelo Paolo Vignali, che fu suo cappellano a Sant’Elena, misurerebbe poco più di 4 centimetri in stato di riposo e secondo il Lattimer che era urologo di professione, non avrebbe raggiunto gli 8 in erezione.
Ma meglio comandare che fottere, e poi un imperatore, anche se non ha la spingarda di Rocco Siffredi, ha egualmente tutte le donne ai suoi piedi.
Ciò che rimane, sono le sue riforme dell’amministrazione statale e i codici, ma credo che i tempi fossero maturi e li avremmo ugualmente avuti senza le carneficine napoleoniche. Se fosse vissuto un secolo dopo, sarebbe stato certamente e unanimemente considerato un criminale, ma ormai appartiene alla Storia, che quasi sempre è fatta sulle ossa e sul sangue dei poveri cristi, senza nome e senza gloria.
Federico Bernardini