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Elezioni a Milano: un ventenne si candida a sindaco

Creato il 30 gennaio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

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No, non è uno scherzo è tutto vero, e non è una provocazione, nonostante tutto ciò sia avvenuto sotto l’ala del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: si chiama Mattia Calise, classe 1990, viene da Segrate e studia Scienze Politiche.

Un candidato sindaco di vent’anni. Ecco la risposta dei grillini alla sfida tra Letizia MorattiGiuliano Pisapia per le prossime Comunali di Milano. Ambiente, trasporti, connettività. Nel segno della “rivoluzione” su Internet e di Beppe Grillo, che di Mattia Calise, questo il nome del giovane portabandiera dice:

Quando parliamo di rivoluzione, parliamo di facce così.

E l’inesperienza?

Andrà seguito, aiutato a crescere, ma la stessa inesperienza è fantastica.

Gli iscritti al Movimento 5 stelle hanno dunque scelto lui come candidato sindaco di Milano e provincia. Eletto il 22 di gennaio attraverso una sorta di primarie, lo studente ha sbaragliato altri otto candidati. “Ma non c’è stata rivalità e non può esserci rancore”, dice Renato Plati, il primo degli esclusi. Battuto da Calise per un solo voto, Plati mette le cose in chiaro: “Si è trattato di scegliere il nostro portavoce – spiega – Il programma è uno solo e sugli obiettivi l’intero movimento è concorde. Siamo tutti con Mattia”.

Ilfattoquotidiano.it ha incontrato Mattia in una delle sedi dell’università degli studi di Milano, come potete vedere nel filmato, dopo un’intera giornata di lezioni. Una folta, riccia chioma e tanto entusiasmo:

Seguo le battaglie di Beppe da quando avevo quattordici anni e oggi dedico all’attivismo buona parte delle mie giornate.

Studio permettendo, si capisce. Ma in casa, per fortuna, lo sostengono. Infatti sembra che la passione per il mattatore del V-Day, secondo Mattia, è di famiglia.

Il programma, per il momento, include quelle che sono da sempre state le battaglie del movimento lanciato da Beppe Grillo: acqua pubblica, rifiuti zero, trasporti sostenibili e connettività alla rete per tutti. Mattia, mostrando il progetto per le piste ciclabili del Comune di Reggio Emilia, spiega che

Le eccellenze le abbiamo anche in Italia. Con i rifiuti un Comune può addirittura guadagnarci, ma per fare questo la politica devo tornare a essere un servizio reso alla cittadinanza.

Mattia si dichiara antiberlusconiano, ma non risparmia critiche all’opposizione. E dell’avvocato Pisapia, vincitore delle primarie del centrosinistra e principale sfidante del sindaco Moratti, fa una riflessione:

Sarà comunque costretto ad assecondare i partiti che lo sosterranno. La logica rimane la stessa. La politica non è forse l’arte del compromesso? In democrazia non servono i compromessi, ma proposte concrete e disinteressate. Sarà il voto dei rappresentanti, in Parlamento come in Consiglio comunale, a decretarne le sorti.

Insomma, niente alleanze nel futuro del Movimento 5 stelle. O meglio, alleanze con nessuno, ma disponibilità a fare rete con tutti:

Chi viene eletto è in realtà il terminale di un’intera rete di persone, associazioni, esperti, professionisti. Tutti interconnessi tra loro , attivamente partecipi della vita pubblica.

È la nuova frontiera della democrazia diretta. Quella che il filosofo Norberto Bobbio bollava come utopia (“Il cittadino totale non può esistere”, scriveva) e che oggi si reinventa grazie a internet e a megafoni mediatici come il blog di Grillo o il cosiddetto partito dei Pirati:

Prendendo esempio dal Piratpartiet svedese – svela Mattia – stiamo lavorando a un software che consentirà all’intero movimento di interagire con me durante le sedute del Consiglio o durante le commissioni. Se viene eletto uno di noi, veniamo eletti tutti.

Raggiunto telefonicamente, Beppe Grillo commenta entusiasta:

È Mattia che si riprende il suo futuro. I cittadini e soprattutto i giovani si riappropriano dello Stato dopo che per anni si è detto loro che non contavano più nulla.

L’obiettivo, anche a Milano, è alla fine di portare a casa un consigliere. La strada è lunga e la campagna elettorale sarà difficile. Ma è ancora Grillo, il padre del movimento, a mettere in chiaro le cose:

Ci vorrà tempo, è vero, ma la gente inizia a capire. Il movimento, si differenzia intanto per il fatto di non attingere ai fondi pubblici. Chi è stato eletto non ha preso i rimborsi. Almeno questa diversità, ce la dovete concedere.

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