Magazine Attualità

Elezioni U.S.A. 2012. I numeri del voto

Creato il 08 novembre 2012 da Micheletallone @michele_tallone
Non sempre chi ottiene più voti vince, gli americani sono un popolo di elettori molto conservativi e Barack Obama riuscirà a governare? Ecco cosa salta fuori analizzando i numeri delle presidenziali U.S.A.
Elezioni U.S.A. 2012. I numeri del votoLa statistica e la politica, si sa, vanno a braccetto quando si tratta di elezioni e quelle americane, appena conclusesi con la riconferma di Obama alla guida della casa bianca, non fanno differenza. Anzi. Negli Stati Uniti i numeri sono molto più importanti che in altri Paesi e si prestano ad alcune considerazioni.
La prima (buona) notizia è che ha vinto il candidato che ha preso più voti popolari. Cosa scontata in Europa, ma non in America. L'esempio più recente risale al 2000, quando Al Gore ottenne mezzo milione di voti in più rispetto a George W. Bush ma perse nel computo dei grandi elettori. Obama, al contrario, ha ottrenuto 2,5 milioni in più rispetto a Mitt Romney (50,3% contro il 48,1%).
Gli elettori americani, poi, sono decisamente abitudinari nell'esprimere le loro preferenze elettorali. Esistono stati tradizionalmente democratici (New York, Boston, Washington) e altri tradizionalmente repubblicani (Texas, Oklahoma, Lousiana). Altri stati, i cosiddetti Swing States, sono quelli che fanno pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra, in quanto non hanno una tradizione repubblicana o democratica ed eleggono molti grandi elettori utili per raggiungere il numero minimo di 270 (Ohio, Florida, Virginia).
Rispetto a 4 anni fa 48 Stati su 50 hanno votato nella stessa maniera. Uniche eccezioni sono Indiana e Nord Carolina che sono passati da Obama a Romney. Tendenza conservativa confermata, quindi.
Gli statunitensi hanno sì rinnovato la fiducia al loro presidente, ma con non poche riserve. Obama, infatti, ha perso voti in tutti gli Stati rispetto alle precedenti elezioni. La media della perdita del consenso per il democratico è stata del 2-3% toccando picchi anche del 5%. In parole povere la vittoria è stata decisamente meno netta e schiacciante. Tutto questo si riflette sulla composizione di Camera e Senato. I repubblicani hanno, infatti, mantenuto la maggioranza alla Camera conquistata due anni fa; al Senato, invece, Obama potrà contare su un numero di senatori favorevoli compreso tra 51 e 54 (maggioranza molro risicata), ma per approvare una legge sono necessari 60 voti. E' così che in questi quattro anni il Senato ha respinto molte proposte di legge di Obama.
[Fonte: Focus]

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :