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Emergenza neve: lo stato della tecnologia

Creato il 12 febbraio 2012 da Elvio Ciccardini @articolando

Emergenza neve: lo stato della tecnologiaContinua lo stato di emergenza in molte regioni italiane, sopratutto del centro. In molti comuni il tutto si è risolto con un facile ritorno alla normalità, in altri la situazione è di pura emergenza…

A Camerino il Comune ha iniziato a togliere la neve dalle strade per stoccarla in appositi spazi, ma è una lotta impari. A Fabriano, mi riferiscono, che il Comune sia stato aperto ai cittadini come luogo di riparo. Ci sono abitazioni senza luce e senza acqua, pertanto si è creato un campo in Municipio. A Urbino la neve non cessa di scendere ormai da due settimane e mezzo, supera i tre metri e nonostante gli sforzi di tutti, l’uomo rischia di inchinarsi alla forza della natura. I Comuni del pesarese, nel Montefeltro non stanno meglio. Il problema è che la troppa neve, che continua incessantemente a cadere, non si riesce a smaltire in alcun modo.

L’Italia non è un paese nordico. Questi eventi sono eccezionali ed è normale che mettano a dura prova tutti. Sono situazioni di emergenza. C’è una domanda, però, che vale la pena porsi. Quale è lo Stato della tecnologia per lenire queste situazioni critiche? Cioè per far smettere di nevicare? E’ possibile?

Su il Corriere.it, nel 2009, è uscito un articolo che titola: Niente più neve a Mosca. Il sindaco lancia un programma di controllo meteorologico: “Senza fiocchi calano le spese”

Il Sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov, in quel periodo dichiarava che il Comune avrebbe potuto risparmiare parecchi soldi se la neve non fosse caduta sulla città. Per questo propose un programma di controllo meteorologico che avrebbe sfruttato le tecniche già autorizzate dall’amministrazione cittadina per “rompere le nuvole” e garantire giornate di tempo buono in occasione di feste ed eventi importanti.

L’articolo continuava con la spiegazione tecnica. Le nuvole possono essere “sparate” con ghiaccio secco o nitrato d’argento, per indurre la pioggia ed evitare che grandini. Si stimava che il programma per il controllo meteorologico sarebbe costato solamente un terzo di quanto viene speso ogni anno per ripulire la città di Mosca dalla neve.

Il tutto sembra molto inverosimile, ma il Corriere è un giornale attendibile e il Sindaco di Mosca ha fatto discutere molto per questo suo piano.

Viene da domandarsi se l’Italia abbia le capacità in patria per gestire queste tecnologie e magari utilizzarle . Spostando almeno parte delle precipitazioni in Adriatico. O se, al contrario, non sia il caso di chiedere aiuto ai Russi, per lenire una situazione che si rende sempre più complicata.

A sentire il Sindaco di Mosca i risparmi economici sarebbero rilevanti. Anche se rimane una questione etica che, forse, costerebbe più di qualsiasi spesa economica: “l’uomo che gioca a Dio a tenta di piegare la natura ai suoi interessi, se risparmia da un lato, sicuramente va a pagare da un altro e, questo danno conseguente sarebbe difficile da quantificare”.


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