La non auto sufficienza non può essere vissuta in solitaria attenzione da parte delle famiglie. Serve che i servizi sociali funzionino, che l’assistenza domiciliare integrata sia attiva, che i finanziamenti di cui alla L. 328/2000 non restino congelati ed inutilizzati per la lotta competitiva delle imprese che si contendono gli appalti e le convenzioni e che ricorrono alla Magistratura stoppando gli iter procedurali comunali per assicurare il servizio. La richiesta fatta dal sindacato dei pensionati della CGIL ed accolta dall’Assessore Giuseppe Putrone e dalla Dirigente Ina Inclima di dotare il Comune della Consulta degli anziani si colloca proprio sulla scia dei doveri civili e solidali, di una Comunità, di assicurare una dignitosa assistenza a chi è solo/sola, a chi non trova in famiglia la possibilità dell’attenzione ai suoi bisogni, a chi non trova nemmeno nel vicinato un affetto attivo. Questo bisogno, come si sa, è presente tutto l’anno, ma in estate la questione sociale diviene emergenza per le alte temperature, le insufficienti e costosissime refrigerazioni delle abitazioni e la voglia dei figli e dei nipoti di dare ferialità e vacanzierità alle giornate, spesso trascurando i famigliari bisognosi di una aiuto, di un sorriso, di una conversazione o di una doccia. Anche una buona parte della solidarietà di volontariato va in ferie. Purtroppo, senza metterla in politica, il taglio dei fondi per la non auto sufficienza ed in generale per le politiche sociali operate dal Governo per l’anno in corso e per quelli che verranno, unitamente ai tagli ai trasferimenti ai Comuni hanno reso insostenibile la condizione dell’anziano che “darvianamente” è diventato per la società un peso, piuttosto che una persona: solo quando la cosa riguarda un nostro stretto familiare ci accorgiamo che la “cosa” non funziona ed imprechiamo contro lo Stato. La verità è che il Governo intende trasferire i suoi doveri di sostegno sociale ai poveri ed ai disabili, dallo Stato al Volontariato, pur avendo colpito anche questo con al riduzione del fondo del 5 per mille. Il sindacato dei pensionati della CGIL insiste nella urgente costituzione della Consulta degli anziani come strumento istituzionale che si pone l’obiettivo di assicurare con azioni di volontariato attivo la rappresentanza istituzionale del mondo e dei bisogni degli anziani.
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La non auto sufficienza non può essere vissuta in solitaria attenzione da parte delle famiglie. Serve che i servizi sociali funzionino, che l’assistenza domiciliare integrata sia attiva, che i finanziamenti di cui alla L. 328/2000 non restino congelati ed inutilizzati per la lotta competitiva delle imprese che si contendono gli appalti e le convenzioni e che ricorrono alla Magistratura stoppando gli iter procedurali comunali per assicurare il servizio. La richiesta fatta dal sindacato dei pensionati della CGIL ed accolta dall’Assessore Giuseppe Putrone e dalla Dirigente Ina Inclima di dotare il Comune della Consulta degli anziani si colloca proprio sulla scia dei doveri civili e solidali, di una Comunità, di assicurare una dignitosa assistenza a chi è solo/sola, a chi non trova in famiglia la possibilità dell’attenzione ai suoi bisogni, a chi non trova nemmeno nel vicinato un affetto attivo. Questo bisogno, come si sa, è presente tutto l’anno, ma in estate la questione sociale diviene emergenza per le alte temperature, le insufficienti e costosissime refrigerazioni delle abitazioni e la voglia dei figli e dei nipoti di dare ferialità e vacanzierità alle giornate, spesso trascurando i famigliari bisognosi di una aiuto, di un sorriso, di una conversazione o di una doccia. Anche una buona parte della solidarietà di volontariato va in ferie. Purtroppo, senza metterla in politica, il taglio dei fondi per la non auto sufficienza ed in generale per le politiche sociali operate dal Governo per l’anno in corso e per quelli che verranno, unitamente ai tagli ai trasferimenti ai Comuni hanno reso insostenibile la condizione dell’anziano che “darvianamente” è diventato per la società un peso, piuttosto che una persona: solo quando la cosa riguarda un nostro stretto familiare ci accorgiamo che la “cosa” non funziona ed imprechiamo contro lo Stato. La verità è che il Governo intende trasferire i suoi doveri di sostegno sociale ai poveri ed ai disabili, dallo Stato al Volontariato, pur avendo colpito anche questo con al riduzione del fondo del 5 per mille. Il sindacato dei pensionati della CGIL insiste nella urgente costituzione della Consulta degli anziani come strumento istituzionale che si pone l’obiettivo di assicurare con azioni di volontariato attivo la rappresentanza istituzionale del mondo e dei bisogni degli anziani.
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