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Emme-Zeta, Esse-Esse

Creato il 10 novembre 2011 da Giorgiocaccamo
Emme-Zeta, Esse-Esse Quando quest'estate il Palermo ha acquistato il calciatore israeliano Eran Zahavi, mi sono chiesto se la sua esperienza italiana sarebbe stata come quella di Tal Banin o al contrario quella di Ronny Rosenthal. Israele non ha una tradizione calcistica di rilievo e in Italia ha giocato solo Banin, centrocampista del Brescia per tre stagioni, dal 1997 al 2000.
Prima di lui era toccato al centravanti Rosenthal, ma solo per qualche giorno: nel 1989 arrivò a Udine in prova, ma la società lo rimandò indietro ufficialmente per problemi fisici alla schiena. Sui muri della città friulana erano comparse però scritte antisemite e fu facile credere che quello era stato il motivo che convinse la società bianconera a non ingaggiare Ronny. Nel 1995 il pretore del lavoro di Udine decretò che non c'entravano motivi razziali, stabilendo comunque che era stata illegittima la rottura del contratto e condannando l'Udinese a pagare 61 milioni di lire a Rosenthal per mancato guadagno.
Vabbè, nel 2010 ci sarebbe stato pure Eyal Golasa, preso dalla Lazio, ma restato a Roma solo cinque giorni, per il mancato accordo tra la società biancoceleste e il Maccabi Haifa. Non lo conto per ovvie ragioni, anche se non nascondo che mi incuriosiva l'approdo di un ragazzo israeliano al cospetto di una certa parte della tifoseria laziale. Se non altro perché ricordo le contestazioni nel 1992 contro Aron Mohamed Winter. Olandese, nero: bastò un nome di origine ebraica per scatenare il razzismo più becero.
Zahavi, arrivato dall'Hapoel Tel Aviv, è un buon calciatore, sto aspettando di capire se si tratterà dell'ennesimo colpo del Palermo a basso costo, della strategia delle plusvalenze che porta a scovare talenti oscuri, farli crescere e poi rivenderli a caro prezzo.

Emme-Zeta, Esse-Esse

Compagno Zamparini?

Quando c'è di mezzo la squadra rosanero, c'è di mezzo il presidente Maurizio Zamparini. E poi dicono che noi siciliani siamo caldi e sanguigni e fumantini... La parola più comune per definire l'imprenditore friulano è "vulcanico". Mangia-allenatori (notare l'ironia della sorte, l'attuale tecnico del Palermo si chiama Mangia), ce l'ha con molti, se non proprio con tutti. Ora si è messo in testa che il passaggio dell'argentino Javier Pastore al Paris Saint-Germain è conseguenza di un'estorsione da parte dell'agente del calciatore.
«Una cosa simile in un ambito diverso accade in America dove ci sono avvocati per la maggior parte di estrazione ebraica che aspettano i propri futuri clienti fuori dai tribunali e ospedali, promettendo consulenze gratuite che poi si rivelano invece con percentuali di provvigioni altissime, anche del 50%». Io non commento. Se non è antisemitismo questo…
Le reazioni indignate, giustamente, sono arrivate subito. Soprattutto Vittorio Pavoncello, presidente della Federazione Italiana Maccabi (l'associazione che si occupa della promozione sportiva nelle comunità ebraiche) e consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con delega allo sport: "parole inaccettabili", "frase fuori luogo", "parole che disturbano molto, offendono un popolo". Pavoncello ha pure scritto alla Figc e alla Lega Calcio, condannando «il ricorso ad una facile ironia su temi delicatissimi, sui quali bisogna saper misurare le parole. Ma soprattutto sarebbe opportuno che Zamparini si limitasse a parlare di calcio o delle sue attività commerciali, senza disquisire di argomenti che alimentano razzismo e antisemitismo». Sottoscrivo in pieno. Anche perché Emmezeta è un tesserato, molto in vista, non un ultrà fascista qualsiasi.
Appena arrivato alla Favorita, Eran Zahavi aveva detto di essere stato accolto benissimo dai tifosi del Palermo e infatti non si è mai sentito (né mai si sentirà) parlare di offese o insulti razziali nei suoi confronti. Mi auguro che ancora non abbia imparato l'italiano così bene da capire il suo presidente.
Domanda ingenua: ma per comprare Zahavi dall'Hapoel, Zamparini non ha trattato forse con avvocati ebrei?

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