Anni fa, in uno dei miei tanti viaggi in treno su e giù per l'Italia, mi capitò di sentire un dialogo interessante. Stavo tornando in Sicilia per le elezioni. Nel mio scompartimento c'erano altri ragazzi che approfittavano come me degli sconti elettorali e tornavano perché erano davvero interessati a votare. Uno di loro disse timidamente di essere elettore berlusconiano. L'altro, con l'aria di chi ha capito come vanno le cose e può insegnare agli altri come si vive, disse più o meno "ma quale Berlusconi e Forza Italia, io voto Mpa". Il senso della sua frase era: io voto per la novità, per il futuro e per chi pensa davvero alla Sicilia. Dunque l'Mpa, cioè Raffaele Lombardo. Il Movimento per l'Autonomia (ma dal 2009 la "a" è plurale, Autonomie) per alcuni anni è stato oggetto dell'infatuazione dei miei corregionali. Ma poi, anche nel laboratorio-Sicilia, le cose finiscono. Adesso è diventato il Partito dei Siciliani. Piaceva l'idea del partito che si dichiarava autonomista, per il bene dell'Isola. Certi temi e parole d'ordine non sono mai stati sopiti del tutto in Sicilia. Poi qualche scricchiolio, diciamo così: perché in effetti allearsi nel 2006 con la Lega Nord e ricevere un bel po' di finanziamenti dai padani non ha contribuito molto all'immagine del movimento...
Statura politica
E proprio di soldi voglio parlare. Qualche giorno fa sulla Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati i rendiconti dei partiti per il 2012. C'è pure l'Mpa, con i conti in negativo come quasi tutti gli altri partiti italiani. Il bilancio del movimento è in disavanzo di 787.036,19 euro, ma l'anno prima il rosso superava il milione di euro. Io non sono un grande esperto di bilanci, ma qualcosina la capisco o perlomeno ci sono voci e aspetti che catturano la mia attenzione. Soprattutto a livello politico. L'Mpa, tra 2011 e 2012, ha ricevuto infatti 95mila euro di rimborsi elettorali in meno, oltre ad aver perso i 91mila euro che arrivavano come contributo dal Partito socialista-Nuovo Psi.La vera autonomia, per Lombardo, a dire il vero è sempre stata quella di fare quello che voleva, inventandosi alleanze a destra e a manca e tirando dentro tanti fuoriusciti dal centrodestra e dal centrosinistra (quanti ex comunisti hanno ri-scoperto il valore dell'autonomismo...). Tanto per ricordarlo, il movimento era nato nel 2005 quando Lombardo era presidente della Provincia di Catania con l'Udc e alle comunali etnee presentò, in supporto al centrodestra e a Scapagnini, quattro liste civiche (appunto il nascente Mpa, Famiglia Lavoro Solidarietà, In Centro democratico e Ama Catania) che in totale presero il 20,1%, una decina abbondante di consiglieri e quattro assessori.
Ma, come hanno fatto notare anche tesoriere e revisori dei conti dell'Udc nelle loro ultime relazioni di bilancio, se cominciano a mancare i voti arrivano sempre meno soldi, ed ecco che pure l'Mpa, che in fondo è all'origine una costola dell'Udc, paga lo stesso problema.L'autonomia a tutti i costi...
Nelle attività messe a bilancio ci sono 450mila euro di crediti che l'Mpa vanta dal movimento La Destra di Francesco Storace e Nello Musumeci, con cui fece un'alleanza, chiamata L'Autonomia, alle Europee del 2009 (insieme c'erano pure l'Alleanza di Centro di Francesco Pionati e il partito dei Pensionati di Carlo Fatuzzo). "Importi esigibili entro l'esercizio successivo", recita il rendiconto. E 450mila euro erano segnati anche nell'esercizio precedente, cioè al 31 dicembre 2011. Fino al bilancio del 2008 erano noti anche i nomi dei sostenitori del partito: allora il maggiore "contribuente" dell'Mpa fu con 200mila euro il presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini (nella stagione 2008/'09 pagava uno stipendio di 1,2 milioni a Fabrizio Miccoli e Fabio Liverani, tanto per fare un confronto).
Ma più dei numeri, a volte, contano le parole, anche in un bilancio. Cito testualmente dalla relazione del tesoriere Natale Giuseppe Strano:
Il risultato prevedibile della gestione 2013 è stato caratterizzato dagli eventi politici che si sono succeduti nel corso dell'anno, come ad esempio le elezioni politiche tenutesi nel mese di febbraio e quelle amministrative tenutesi nel corso del mese di giugno.Insomma, le elezioni sono andate male (alle politiche nessun eletto dell'Mpa, a parte tre esponenti autonomisti candidati con il Pdl), ed evidentemente le "scelte politiche deliberate dagli organi del Partito" hanno inciso sulle casse del movimento, a tal punto che nel 2013 è stato smantellato quasi tutto: già alla data del 31 dicembre 2012 i dipendenti erano appena tre (un addetto alle mansioni di segreteria, un fattorino e un responsabile dei servizi della segreteria politica).
Tali eventi hanno influenzato, sulla base delle scelte politiche deliberate dagli organi del Partito, il risultato economico, finanziario e gestionale del corrente anno 2013.
Nel mese di marzo è stato licenziato tutto il personale in forza a tale data e successivamente sono state disdettate le sedi politiche di Roma e di Catania.
Neanche Lombardo è riuscito a farsi eleggere al Senato. Più che l'aula di Palazzo Madama, gli toccherà frequentare quelle di piazza Verga. Cioè quelle del Tribunale di Catania. Gazzetta Ufficiale_bilancio 2012 Movimento per le Autonomie