L’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni al centro di un inchiesta della procura di Milano e della guardia di finanza per una maxi tangente pagata ad esponenti del governo algerino. Scaroni avrebbe partecipato ad almeno un incontro per far aggiudicare all’Eni e a Saipem le commesse miliardarie. Secondo le ricostruzioni dell’Ansa, l’ad avrebbe incontrato a Parigi un intermediario di una società di Hong Kong, società che avrebbe fatto da collettore delle tangenti destinate a funzionari pubblici algerini per gli appalti Saipem. viaEni-Saipem, tangente all’Algeria Paolo Scaroni indagato a Milano – Corriere.it.
Dicembre 2011
Il tira-molla dei contratti Eni in Libia
-A metà dicembre Jalil viene in Italia, dopo Doha, Qatar, alla riunione mondiale dei petrolieri. Dal 20, la Libia inizia a fare storie e annuncia di voler rivedere i contratti. A fine anno, il TripoliPost parla diffusamente dell’Eni:
Il Primo Ministro ad interim, Abdurrahim Al-Qeeb ha informato amministratore delegato dell’azienda italiana, Paolo Scaroni in un incontro a Tripoli, della decisione del governo di rivedere i contratti stipulati tra ENI e il vecchio regime per soddisfare gli interessi della Libia”.
ENI ha firmato un accordo con il Consiglio nazionale di transizione della Libia nel mese di agosto per riprendere la sua produzione di greggio, Scaroni all’inizio di questo mese ha detto che era “impensabile” che i contratti ENI esistenti fossero modificati dalle nuove autorità libiche. Un portavoce dell’ENI ha detto alla AFP che i contratti di cui parlava l’ ufficio di Al-Qeeb sono estranei all’ attività petrolifere della società italiana e che essi sono legati a iniziative sociali. ”Non hanno nulla a che fare con il greggio” ha detto il portavoce.
Il primo ministro libico AlQeeb ha inoltre affermato “Le società straniere che hanno lavorato in Libia devono dimostrare di libici che sono stati partner della Libia e non di Gheddafi e il suo regime. ENI deve dimostrare un suo ruolo significativo nella ricostruzione delle città distrutte dalle forze di Gheddafi,” [ …]
Poi Al Qeeb si accoda e il suo ufficio chiarifica: “Parlavamo di altri contratti non del petrolio” e il 6 gennaio 2012 Bloomberg rincara sulla posizione dell’Eni
Italia ultima fra gli Amici della Libia per le nuoce concessioni per il Petrolio
I nuovi leader si ricorderanno di chi ha fornito il maggior aiuto per rovesciare MuammarGheddafi, quando si tratteranno le nuove concessioni petrolifere. Italia, il più grande investitore del paese, può trovarsi in svantaggio. Francia e USA non sono arrivati come “qualcuno che vuole soprattutto arraffare” e “giocano in modo giusto” ha detto l’ex ministro del petrolio libico Ali Tarhouni in un’intervista ieri a Washington.”L’talia ci metterà tempo per capirlo”.
Luglio 2012
Paolo Scaroni annuncia i risultati Eni del primo semestre 2012
“Nel primo semestre Eni ha conseguito risultati eccellenti grazie alla forte crescita della produzione sostenuta dalla ripresa delle attività in Libia”.
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