Ogni tanto è giusto occuparsi della fabbrica di bufale, attività che coinvolge i membri della missione anticlericale, uno dei tanti rami dell’ateismo militante. Da secoli circolano infinite leggende anti-cattoliche, nate per il 90% durante il periodo illuminista. Oggi è ancora più facile attaccare la Chiesa grazie all’uso del web: una notizia può fare il giro del mondo in pochi istanti, indipendentemente se sia vera o no. Come diceva Mark Twain: «Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe».
Nel 2010 è stata diffusa ad esempio una falsa notizia in cui si diceva che un prete americano sarebbe morto mentre faceva sesso estremo con un cavallo. Ne avevamo parlato in Ultimissima 25/10/10. Per non parlare, poi, della foto in cui Papa Ratzinger viene fatto passare come ex-nazista diffondendo una fotografia appositamente tagliata in cui sembra fare il tipico saluto dei seguaci di Hitler, quando invece sta semplicemente celebrando una Messa, si veda Ultimissima 25/03/11. In questi giorni ne gira un’altra: il cardinale polacco Józef Glemp è stato fotografato mentre prova un fucile da guerra e la foto (qui sopra) viene diffusa sostenendo si tratti della certificazione che lo IOR (Istituto per per le Opere di Religone) è il secondo azionista della fabbrica d’armi Beretta. Se ne è parlato ottimamente su una pagina Facebook dedicata a Benedetto XVI e sul sito “Zazoom.it”. L’intenzione, si sostiene giustamente, è quella di mostrare la Santa Sede come un’organizzazione losca e temporale che, dietro il paravento del Vangelo, sarebbe pronta anche a sganciare bombe atomiche pur di far soldi ed avere potere.
Peccato che la foto non è stata scattata nella fabbrica Beretta e nemmeno in Italia, i personaggi della stessa sono russi, tranne il cardinale Józef Glemp che, in un suo ultimo viaggio dipomatico in Russia, era stato accidentalmente inviato in una caserma militare per far visita pastorale alla minoranza religiosa dei soldati cattolici. Nell’occasione, in un eccesso di euforia dei padroni di casa, gli è stato messo in mano questo fucile (scarico, e che manca persino del calcio) per una semplice foto bizzarra. Un gesto forse eccessivamente ingenuo da parte del religioso, considerando il livello degli aggressori del cattolicesimo di oggi. L’arma che impugna inoltre, non è una Beretta, bensì il nuovo fucile Dragunov SVD. La questione si è comunque chiusa dopo il comunicato ufficiale della stessa Fabbrica Armi Pietro Beretta (FAPB) diffuso da Luisa Achino: «In relazione a notizie diffuse nei giorni scorsi circa la composizione dell’azionariato di Beretta Holding, la società smentisce nella maniera più ferma che IOR o società ad esso riconducibilisiano parte della compagine degli azionisti della società stessa o di società da essa controllate. Beretta Holding, che controlla un gruppo di imprese principalmente attivo nel settore dello sport, caccia e tempo libero, è un’azienda di proprietà famigliare da 15 generazioni».
Su Facebook si ipotizza che essendo il cardinale Glemp, vecchio amico di Papa Giovanni Paolo II e forse il cardinale più importante in Polonia, molto attivo contro il comunismo, questo abbia portato a una sorta di vendetta di questo tipo. Di fatti, fra i primi a riportare la notizia è il sito web “Quaderni socialisti” intitolando: “Lo Ior va alla guerra”. Ora l’articolo è stato cancellato, ma ne rimane traccia su questo aggregatore. Anche il giornaletto parrocchiale dei laicisti, “Cronache Laiche”, riporta la notizia, salvo poi smentirla dodici giorni dopo in un trafiletto alla fine (dunque che senso ha quella pagina?), forse anche in seguito alle critiche dei lettori, più sagaci degli autori. La notizia rimane senza smentita invece su diversi blog e su siti web come “Cado in piedi”, “I segreti della Casta” e Uomoplanetario.com. In questi portali, tuttavia, i lettori hanno già scoperto la bufala.