Berlusconi è in caduta libera. Ormai è chiaro che per lui sia giunto il punto di non ritorno e che la Fortuna, alla fine, si è tolta la benda e gli ha fatto una grassa risata in faccia dicendogli: "mabasta!" Quella specie di incantesimo che tramutava in oro tutto ciò che lui e la sua famiglia toccavano si è trasformato in una specie di maledizione, e adesso ogni mossa è sbagliata, ogni passo falso, e l'oro diventa fango. Aveva costruito un impero Berlusconi: partendo dall'immobiliaristica che gli ha dato il titolo di Cavaliere del lavoro ha creato Milano 2 dal nulla; ha portato la rivoluzione della tv commerciale, dei giochi a premi, dei telefilm e dei cartoni animati. Ha guidato gli italiani, attraverso lo schermo, nella prosperità degli anni 80, cresciuto i bambini nel consumismo. E quando il piccolo schermo non bastava più si è espanso, acquisendo i colossi editoriali Einaudi e Mondadori, Blockbuster italia per il noleggio video, mettendo insomma le mani un po' ovunque con grande successo.Poi la politica, e l'inizio di un lento tracollo.Questa parte della storia la conosciamo fin troppo bene, tra alternanze di governo, danze giudiziarie, figuracce internazionali, leggi elettorali come capitano, leggi ad personam come caramelle, per arrivare ai festini di Arcore, il bunga bunga e le elezioni 2011. Infine il referendum.L'impero crolla.Silvio ha perso completamente il controllo di se stesso e della sua famiglia, folle nelle sue manie sessuali, nelle sue battute da cabaret da crociera, nella sua lotta al comunismo che non esiste più. Ormai privo di senso si arrampica sugli specchi per non perdere aderenza col potere, che gli ha dato alla testa.Mediaset è allo sfascio, con una stagione 2010 che ha visto il numero più alto di programmi cancellati di sempre e quelli portati avanti sono di livello al limite del vergognoso. Pier Silvio non è in grado di gestire le televisioni di papà, e basta accendere la tv per rendersene conto.Marina invece sta mettendo in ginocchio la Mondadori, riducendola piano piano a livelli imbarazzanti: i libri sembrano ormai essere buoni solo per accendere stufe e caminetti, le riviste e i giornali storici hanno lo stesso spessore del Corrierino dei Piccoli. Divorzi, matrimoni, figli che si schiantano in autostrada perchè non lucidi al volante e nessuno che lo dica al telegiornale, prostitute, donnine, minori.E l'impero collassa, senza più freno, come una valanga che travolge tutto e tutti.Il potere, si sa, porta alla follia. La fortuna arride finchè si mantengono i piedi per terra, ma quando si confonde il proprio ruolo con quello di Dio, quando ci si vuole trasformare in dittatori, salvatori dell'umanità con le tasche piene, ecco che arriva la fine.Lo sanno Cesare, Napoleone, Hitler e Mussolini. Lo sanno i Kennedy ed anche gli Agnelli.La storia si ripete, sempre.Caro Silvio, il dado è tratto.
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Berlusconi è in caduta libera. Ormai è chiaro che per lui sia giunto il punto di non ritorno e che la Fortuna, alla fine, si è tolta la benda e gli ha fatto una grassa risata in faccia dicendogli: "mabasta!" Quella specie di incantesimo che tramutava in oro tutto ciò che lui e la sua famiglia toccavano si è trasformato in una specie di maledizione, e adesso ogni mossa è sbagliata, ogni passo falso, e l'oro diventa fango. Aveva costruito un impero Berlusconi: partendo dall'immobiliaristica che gli ha dato il titolo di Cavaliere del lavoro ha creato Milano 2 dal nulla; ha portato la rivoluzione della tv commerciale, dei giochi a premi, dei telefilm e dei cartoni animati. Ha guidato gli italiani, attraverso lo schermo, nella prosperità degli anni 80, cresciuto i bambini nel consumismo. E quando il piccolo schermo non bastava più si è espanso, acquisendo i colossi editoriali Einaudi e Mondadori, Blockbuster italia per il noleggio video, mettendo insomma le mani un po' ovunque con grande successo.Poi la politica, e l'inizio di un lento tracollo.Questa parte della storia la conosciamo fin troppo bene, tra alternanze di governo, danze giudiziarie, figuracce internazionali, leggi elettorali come capitano, leggi ad personam come caramelle, per arrivare ai festini di Arcore, il bunga bunga e le elezioni 2011. Infine il referendum.L'impero crolla.Silvio ha perso completamente il controllo di se stesso e della sua famiglia, folle nelle sue manie sessuali, nelle sue battute da cabaret da crociera, nella sua lotta al comunismo che non esiste più. Ormai privo di senso si arrampica sugli specchi per non perdere aderenza col potere, che gli ha dato alla testa.Mediaset è allo sfascio, con una stagione 2010 che ha visto il numero più alto di programmi cancellati di sempre e quelli portati avanti sono di livello al limite del vergognoso. Pier Silvio non è in grado di gestire le televisioni di papà, e basta accendere la tv per rendersene conto.Marina invece sta mettendo in ginocchio la Mondadori, riducendola piano piano a livelli imbarazzanti: i libri sembrano ormai essere buoni solo per accendere stufe e caminetti, le riviste e i giornali storici hanno lo stesso spessore del Corrierino dei Piccoli. Divorzi, matrimoni, figli che si schiantano in autostrada perchè non lucidi al volante e nessuno che lo dica al telegiornale, prostitute, donnine, minori.E l'impero collassa, senza più freno, come una valanga che travolge tutto e tutti.Il potere, si sa, porta alla follia. La fortuna arride finchè si mantengono i piedi per terra, ma quando si confonde il proprio ruolo con quello di Dio, quando ci si vuole trasformare in dittatori, salvatori dell'umanità con le tasche piene, ecco che arriva la fine.Lo sanno Cesare, Napoleone, Hitler e Mussolini. Lo sanno i Kennedy ed anche gli Agnelli.La storia si ripete, sempre.Caro Silvio, il dado è tratto.
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