Se ne parla persino nell’arcinoto blog di Beppe Casaleggio: i Comuni sardi stanno mandando a quel paese Equitalia e tornando alla gestione diretta dei tributi locali. È Sestu l’ultima amministrazione in ordine di tempo ad annunciare la sua De-equitalizzazione. Il Comune di Oristano, dopo il divorzio dalla società di riscossione, sostiene di aver maturato risparmi per 1,5 milioni euro.
Più o meno l’ammontare necessario alla giunta comunale di Nuraminis per ripianare il suo discreto debito. Solo che a Nuraminis, in perfetto stile Monti, l’assenza di soldi sembra aver causato non solo l’aumento delle tasse, ma anche la scomparsa di inventiva.
Forse anche per questo in occasione dei numerosi incontri-piagnisteo dedicati ai buchi neri di bilancio, non si è mai parlato di rompere con Equitalia, di quanto costi il servizio offerto al Comune e se abbandonare fin da subito (e senza aspettare il 2013) questa gestione del tributo porterebbe ad un risparmio immediato: a Nuraminis la società di riscossione la danno per scontata (si fa per dire).
Intanto, in occasione dell’ultimo consiglio comunale è emerso che se la giunta non riuscirà a vendere la Casa dell’anziano, a settembre il revisore dei conti potrebbe suggerire il commissariamento del Comune. Le solite Carroghe di Bilancio, maligne, subito si sono messe a cianciarrare, dicendo “chi accidenti se la compra la casa dell’anziano”? In effetti, manco la mitica Iva Zanicchi è riuscita nell’impresa.
La giunta ha subito spiccato un mandato di cattura per le carroghe, mettendo una taglia da 1 milione e mezzo di euro.