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Equocompenso, un passo avanti

Creato il 05 dicembre 2012 da Hydepank

Faccio da dodici anni il giornalista dilettante, scrivendo da ospite su testate giornalistiche dirette da amici, da parenti o… da me. Non sono un giornalista professionista, perciò, e raramente ho ricevuto un compenso per quello che ho scritto, in genere per puro divertimento. Sono molto contento, però, per l’approvazione della Legge che stabilisce un compenso equo minimo per i giornalisti iscritti all’Ordine che non hanno un contratto di lavoro subordinato o inquadrato nel contratto nazionale, cioè freelance e collaboratori autonomi. Intanto perché nella categoria conto amici fraterni, conoscenti, gente che mi sta simpatica, che seguo e per cui faccio il tifo. Poi perché questo rappresenta un’inversione di tendenza di due tipi: primo, un minimo di freno allo svilimento della categoria, ormai completamente esposta alla tendenza allo zero del valore delle informazioni; secondo, un piccolo gradino risalito nella discesa a precipizio dei diritti di chi lavora. Non è poco, anche se non basterà da sola la legge a restituire stipendio, se non dignità (quella se la danno da soli), ai tanti che se lo meritano.

 


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