Magazine Talenti

Erba voglio

Da Miwako
So cosa state pensando.Facili giochetti con le ambivalenze di significati.No, non quella.Ho solo deciso di stilare una lista di futilità che mi piacerebbe avere, in tempi brevi o meno. Anche in un'altra vita va bene, ecco.
*Casa di legno con portico. Per questa, la lista d'attesa può andare dai dieci ai trent'anni. Sono una persona paziente.*Orto di erbe aromatiche. La cosa, è innegabilmente connessa alla precedente. Senza una casa, quindi un giardino (seppur misero), o un terrazzo (che ovviamente manca in questa bettola per studenti dove se stai fermo per più di dieci minuti nello stesso punto ti cresce la muffa addosso per quanto è alto il tasso di umidità), converrete con me che è un'ardua impresa cavarci fuori il posto per un giardino di aromi. Voglio la menta, l'erba cipollina, il basilico, la salvia e il rosmarino. E il timo. E l'origano, che quello fresco è tutta un'altra storia.*Pattini d'argento. Possibilmente anche una micropista. Questo però non mi sento di scriverlo in grassetto, anche se il fatto di voler addirittura possedere dei pattini da ghiaccio si legittima solo in virtù di un uso/possesso smodato di una pista. E, si, li voglio d'argento. Questa lista si chiama Erba Voglio, mica Erba Vorrei Se Non Fossi Povera/Precaria/StudentessaPerenne/FuturaDisoccupata.*Armamentario da pasticcera mancata. Si sa, i dolci ed io, abbiamo un'affinità elettiva invidiabile. I muffin, il cheesecake, il tiramisù, la torta di carote, i biscotti, i miei esperimenti ... Potrei dimezzare i tempi se solo non: montassi gli albumi a mano, tritassi le carote a mano, tagliassi il cioccolato con un'accetta, mescolassi ogni cosa a braccio."Comprateli", direte voi. Certo. Ma cucinando prettamente di notte, ognuno di questi utensili non dovrebbe emettere alcun suono. E se mi posso permettere uno sbattitore elettrico comune (cosa che, sorprendentemente, c'è pure in questa casa), non me ne posso permettere uno col silenziatore, ammesso che esista. Qualora non fosse così, mi stupisco che nessuno ci abbia ancora pensato.*Vitalizio in ciabatte. Possibilmente, nell'ordine delle migliaia. Le perdo, tutte, indistintamente. O, peggio, ne perdo una. Avete idea di che sensazione orribile si provi a mettere un piede giù dal letto alle 8, in pieno inverno, e sentire il marmo che ti crioterapizza un arto? Ecco, io odio. E voglio ciabatte ovunque, possibilmente dello stesso spessore, così, magari, evito di assomigliare ad Igor mentre cammino. Se non avete idea di ciò di cui sto parlando, tanto meglio per voi; significa che non perdete le ciabatte. O che avete una buona mira. O che dormite coi calzini. O che avete un tappeto. O che la smetto qui.*Coffee machine. Di quelle americane. Da brava finta Italiana quale sono, adoro il caffè americano. "Appena ho qualche soldo da buttare me la compro". Me lo dico da tre anni, ma ancora non ho visto carta straccia nel mio portafoglio. Rimedierò entro l'anno. Tò, c'infilo pure un proposito.*Vitalizio in fagiolini. Nettare degli Dei. E' la storia d'amore più duratura della mia vita, quella tra me e i fagiolini. Quando mi accorgo che in dispensa non ce ne sono più, m'incazzo come una iena. Anche qui, nell'ordine delle migliaia.*Sensore rileva ostacoli da passeggio. Sarebbe un sogno. Poter camminare e leggere in santa pace, senza rischiare di travolgere bambini, scippare involontariamente vecchiette con la pensione nella pochette, spaccarmi i peroni contro un pilone di cemento limita-traffico. Invece, manca poco divento strabica a forza di provare a leggere, sopravvivere e non uccidere contemporaneamente. Finora, il metodo più efficace cui sono giunta (dopo svariati quanto fallimentari tentativi), è quello di tenere il libro all'altezza del collo. La visione periferica mi permette e di accorgermi se qualcuno mi si para davanti, e di avere una vaga (ho detto VAGA) idea di dove metto i piedi. L'ultima volta mi sono schiantata rovinosamente contro una bici in cavalletto che, ovviamente, era esattamente nella traiettoria del mio libro, unico (rett)angolo morto di questo sofisticatissimo sistema. Magie della prospettiva.*Insegnante di latino e pilates. Non insieme. Cioè, l'insegnante è lo stesso, le discipline sono due. Non vorrei mi scambiaste per una di quelle progressiste del fitness convinta che ogni cosa possa essere integrata nel workout quotidiano."Corso di salsa, bachata e canti gregoriani. Finalmente anche in Italia, il corso che ha aiutato celebrities come Jennifer Lopez e Orietta Berti a ritrovare la forma dopo il parto! Polverizzate i chili di troppo a suon di GLORIA e AGNUS DEI! I vostri amici, non vi riconosceranno più!!!"Cose così insomma.No.Voglio un insegnante serio. Alto, moro, coltissimo. Quando non mi serve, lo tengo in uno sgabuzzino, in stand-by, tipo SuperVicky. La mattina, dalle 10 alle 12, lezione di latino; la sera, dalle 19 alle 20, pilates.E' vero che l'essenziale è invisibile agli occhi, ma è pur vero che il corpo è il tempio dell'anima. Quindi, curare entrambi col pilates e col latino mi sembra cosa buona e giusta. Amen.
Per ora mi fermo qui. Potrei continuare, eh, sia chiaro; ma vi risparmio.Direi che non potevo scegliere argomento migliore per l'ultimo post del 2011.E voi, qual è la vostra Erba Voglio?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine