L'AKP ed Erdogan hanno vinto, ma i danni subiti durante la campagna elettorale dalle istituzioni sono micidiali e vanno riparati in fretta: lo scandalo corruzione del 17 dicembre; la guerra aperta con la confraternita islamica di Fehtullah Gülen, ex alleati politici accusati di aver creato uno "Stato parallelo"; la strategia di delegittimazione, attraverso la diffusione online di registrazioni compromettenti, di cui sarebbero responsabili proprio i "paralelçi"; la risposta improvvida e durissima - riforma della magistratura, legge restrittiva su Internet, blocco temporaneo di Twitter e di Youtube - che ha fatto gridare alla regressione democratica.
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