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Esd 10, 36

Creato il 03 luglio 2010 da Malvino

Esd 10, 36
Mi aspettavo più attenzione sulle scritte lasciate da mano ignota sulla Scala Santa, ma pare che la cosa non interessi troppo. Eppure penso che da quelle si possa risalire al loro autore o, se non proprio a lui, a quella ristretta cerchia di individui che possano avere avuto un fine nel mandare un messaggio criptato a quel modo: frasi in cirillico dal tenore erotico-sentimentale, firmate Vania, con la cifra di un versetto dal Libro di Esdra (Esd 10, 36).L’associazione tra caratteri cirillici e un nome che è anche russo, ma che è scritto in caratteri latini, assume un significato particolare se si considera che il versetto biblico recita: “Vania, Meremòt, Eliasib, Mattenai, Iaasai”. Il Vania qui citato non è diminutivo di Ivan, ma è – con gli altri – il nome di uno dei “sacerdoti [ebrei] che avevano sposato donne straniere” (Esd 10, 18) e che furono condannati a “rimandare le loro donne insieme ai figli avuti da esse” (Esd 10, 44). [Siamo tra il 520 e 515 a.C.]Io penso che l’autore delle scritte sia un prete cattolico di nazionalità slava al quale il vescovo ha ordinato di sbarazzarsi dell’amante, venuto a Roma a scavalcare l’ordine gerarchico per una folle supplica. La Scala Santa è, infatti, ancora oggi percorsa in ginocchio da molti fedeli che chiedono grazie.
Altro che insulti al Papa, come si è detto.

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