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Esemplare documento dei vescovi dell’Abruzzo e del Molise: “Per una biociviltà che preferisca la vita al lucro”

Creato il 18 ottobre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

La lettera dei vescovi della Conferenza episcopale dell’Abruzzo e del Molise, qui riportata per intero, presenta contenuti di eccezionale valore civile, come il brano seguente: “Pensiamo ad un cambio di prospettiva radicale che richiede l’emergere di una biociviltà, che preferisca la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione. Riteniamo necessaria una democrazia “ad alta intensità”. Ossia una democrazia sostanziale, partecipativa e sociale, quanto mai necessaria ad assumere scelte irrimediabilmente gravi tenendo conto della netta contrarietà che la popolazione abruzzese e molisana, e questa Conferenza Episcopale, hanno più volte espresso”.
Sono parole che invitano, semplicemente per quel che dicono, tutti i cittadini, credenti e non credenti, a una riflessione sulle conseguenze ambientali ed economiche del decreto cosiddetto Sblocca Italia. Sarebbe un segnale straordinario che personalità influenti come i vescovi si impegnassero con la stessa forza anche in Lombardia, anche a Cremona e Crema, dato che proprio in Lombardia e sul territorio delle diocesi, sono stati realizzati e potranno essere compiuti analoghi interventi di sfruttamento del sottosuolo a scopo di privato lucro e pubblico danno, e che certo non rientrano nella biociviltà auspicata dai vescovi abruzzesi e molisani. La lettera chiede una svolta del sistema economico e non plaude per nulla alle attività che hanno un forte impatto ambientale e che i politici, in nome del consenso, del successo elettorale, del potere e del noto “ricatto del lavoro”, non fanno che favorire, esentando aziende inquinanti dalla Via e aziende pericolose da documenti come Piani di sicurezza o Elaborati sul rischio in caso di incidente rilevante (Erir) ed esentando inoltre industrie dalla Valutazione d’impatto ambientale. Non vediamo affatto in Lombardia l’esempio della biociviltà auspicata dal seguente intervento dei vescovi dell’Abruzzo e del Molise.

CEAM: “PER UNA BIOCIVILTÀ CHE PREFERISCA LA VITA AL LUCRO”

I vescovi di Abruzzo e Molise su “Sblocca Italia” e il caso “Ombrina”

«Come Conferenza dei Vescovi dell’Abruzzo e Molise, esprimiamo la nostra viva preoccupazione riguardo al riproporsi di progetti di sfruttamento petrolifero di vaste aree dei nostri territori e delle nostre coste denominati “Ombrina 2”, “Elsa”, “Rospo mare”, da parte della multinazionale britannica Rockhopper Exploration. Tali progetti, a suo tempo abbandonati per la contrarietà delle popolazioni, saranno resi possibili dal contenuto del Decreto denominato “Sblocca Italia”.Ampi territori a vocazione turistica, agricola, vitivinicola, saranno definitivamente snaturati da questa “deriva fossile” nonostante in altre regioni, come la Basilicata, interessate da queste estrazioni, non si siano constatati i promessi miglioramenti nell’economia, né nella occupazione.
Non possiamo che esprimere sconcerto per scelte politiche nelle quali si prevedano:
– la trasformazione dei nostri territori, dell’Abruzzo ma anche di vaste aree del Molise, in distretto minerario per gli idrocarburi;
– il riconoscimento, come emerge dal testo del Decreto, del carattere strategico praticamente di ogni infrastruttura legata agli idrocarburi.
– la sottrazione alle Regioni di tutte le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione in terraferma, avocate allo Stato.
Come già questa Conferenza Episcopale aveva fatto, invitando a desistere da ogni progetto petrolifero e di sfruttamento selvaggio dell’ambiente naturale, richiamiamo alla difesa del Creato.
La salvaguardia dell’ambiente deve essere al centro di una politica che sia perseguimento del Bene comune e che rifugga da interessi particolari ed egoistici, che possano compromettere il benessere di tutti e la capacità di futuro delle giovani generazioni. Anche oggi il nostro accorato invito va agli organi ed ai politici competenti affinché compiano ogni sforzo per impedire che una simile scelta si abbatta sui nostri territori.
Custodire la terra, perché dia frutto senza essere sfruttata. Questa è una delle più grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il creato”. Con queste parole Papa Francesco nella sua recente visita nella nostra Regione Ecclesiastica, interveniva a proposito della necessità di non subire “ la dittatura di un’economia senza volto e senza uno scopo veramente umano”.
Auspichiamo, su temi di tale importanza, che gli organi competenti favoriscano la scelta – già fortunatamente in atto – da parte dei cittadini di uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente con l’uso di energie rinnovabili. Pensiamo ad un cambio di prospettiva radicale che richiede l’emergere di una biociviltà, che preferisca la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione.
Riteniamo necessaria una democrazia “ad alta intensità”. Ossia una democrazia sostanziale, partecipativa e sociale, quanto mai necessaria ad assumere scelte irrimediabilmente gravi tenendo conto della netta contrarietà che la popolazione abruzzese e molisana, e questa Conferenza Episcopale, hanno più volte espresso».

Pescara, 16 ottobre 2014
+ Tommaso Valentinetti
Presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana
Arcivescovi e Vescovi della Ceam


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