Che lavoro, che lavoro, che lavoro! Qui sempre a ricevere inviti, preghiere, suppliche. Per non parlare delle critiche, dei disconoscimenti, degli insulti; io non ce la faccio più! Ho passato gli ultimi 5000 anni a istruire e cercare persone ispirate per scrivere e tradurre le mie teorie in tutte le lingue possibili e immaginabili. E loro si sono inventati a loro volta teorie e correnti di pensiero, mestieri, paranoie, riti, di tutto e di più! Per non parlare delle vere e proprie istituzioni, anche politiche, tutto quanto a nome mio, senza neppure chiedere consiglio, un parere, un permesso. Anche le guerre: già, questi esserini si dichiarano guerra, si scannano a vicenda e si proclamano vincitori puppandosi glorie e guadagni, tutto per il mio “santissimo e prestatissimo nome”. Mentre qui, il Titolare, dall’alto della sua onnipotenza, niente – nisba – nada de nada!
Qualcuno mi imputerà la storia della confusione tra le lingue: e io che colpa ne ho? La Torre di Babele mica l’ho costruita io con le mie mani?! L’unica colpa che ammetto di avere è la scelta dei traduttori dei miei acclamati libri: da un messaggio chiaro, semplice, elementare e comprensibilissimo, è venuto fuori di tutto. Non hanno avuto neanche il buon senso di usare tutti quanti un solo nome per indicarmi: no, ognuno mi ha appioppato il nome che più preferiva. Come se io prendessi un essere vivente a caso e lo chiamassi un giorno Geremia e l’altro giorno Ignazio! La scusa del libero arbitrio: altro non voleva essere che un regalo, un dono da padre a figli, come avviene in tutte le normali e migliori famiglie del loro mondo! I figli possono decidere se stare ad ascoltare il padre oppure infischiarsene dei suoi consigli e della sua benevolenza: poco importa tanto il padre – che sarei io – li segue e li sta ad ascoltare ugualmente. Ma adesso che mi sono esposto, per favore non dite niente in giro, altrimenti scioperi e proteste che-dio-me-ne-liberi! O credete che la storia dei fulmini sia soltanto una leggenda?! Ma che dico: tanto lo sanno tutti (o quasi) che non potrei fare del male a nessuno: devo starmene qui su, con le mani in mano a guardarmi certe scene. Un giorno per spezzare la monotonia ho deciso di inventarmi un mestiere: “Il perdonatore compassionevole: prima o poi perdona tutti”. Eh, sì, lo ammetto, per lo slogan potevo fare di meglio: ma quello che conta è il significato: dovevo far qualcosa, e ho deciso di far qualcosa per piacere a tutti, anche a chi me ne dice di tutti i colori, chi si dice ateo e agnostico, TUTTI! Piccola parentesi: come si permettono queste creaturine di rinnegare la mia esistenza? Che prove hanno? Vivono laggiù, in un mondicino ai confini di una mediocre galassietta (a cui hanno dato il buffo nome di Via Lattea – che fantasia!) e si credono padroni dell’universo! E io qui a prendermela per i loro errori e i loro patetici deliri!
Pensandoci bene: non sono mica sicuro che questi esserucci di poca immaginazione esistano davvero?! E’ anche possibile che siano frutto della mia fantasia! Ho anch’io la mia bella età, e a volte la mia fervida fantasia mi porta a immaginare cose assurde, giocandomi brutti scherzi…a volte mi vengono persino dubbi sulla mia di esistenza, su cosa sono….
Occhei! Sto delirando! Che poi lo so…qualsiasi cosa io dica, quelli là la interpretano in un modo, quelli lì in un altro modo ancora, e così via, e cominciano a farsi la guerra a chi la spara più grossa, a nome di qualcuno – molto spesso il Sottoscritto - che non sanno neppure se esiste davvero!
Che florida creatività, ah ah! Più avanti vado, più ne ho! Che poi: guerra a nome di Dio: ma chi diavolo potrebbe mai pensarci?!