Posted on 5 ottobre 2011 by Alessandra Esistono ancora le brave ragazze?
Alle volte osservo le nuove generazioni di donne che crescono, con una velocità impressionante , di anno in anno. Mentre prendo il treno per andare al lavoro, guardo le giovani ragazze prendere sempre più le sembianze di giovani donne e ammiro come si vestono, come parlano, come interagiscono. Le ammiro perché mi sembrano sicure di chi sono e della loro femminilità, piene di energia e di passionalità, ma proprio per questo molto fragili e bisognose di guida. Mi chiedo se il mito della “brava ragazza” tanto di moda ai miei tempi ha ancora motivo di esistere per dare anche a queste nuove generazioni una falsa linea da seguire, inculcando principi e regole che non sono servite se non a rendere infelici tante di noi. Il mondo che accoglie le adolescenti è tentacolare e diventa sempre più difficile proteggere le giovani menti dai pericoli che ormai arrivano via ADSL anche a casa, ma non sono pericoli più grandi di quelli a cui vanno incontro le donne impreparate alla vita perché cresciute nel mito del “principe azzurro”.Per questo mi sembra che l’unica difesa possibile sia l’informazione e la creazione di basi per una solida autostima, oltre ad un incondizionato amore che è un ingrediente immancabile.
Mi è capitato di ascoltare ragazze parlare delle proprie madri come se fossero delle amiche. Queste mamme, a giudicare dall’età della prole, sono figlie della mia generazione, quindi figlie del mito delle “brave bambine” che poi sono diventate “brave ragazze” e “brave mogli” e magari hanno avuto la possibilità di capire l’inganno di questo mito. Per questo il loro essere madri è più vero, più complice, più aperto. Noi, reduci del falso mito, abbiamo il dovere di crescere donne “cattivissime” .