chiacchierando con un collega nella pausa pranzo è venuta fuori l’espressione fiorentina “tempuccio” per parlare di uno stato meteorologico di tempo velato, quando non piove né lo minaccia, ma neanche fa bel tempo.
mi è piaciuta molto l’espressione (franci, se sei all’ascolto, sappi che l’ho sentita per la prima volta a casa tua, un bacio a te e anche al wonderbimbo!) e così me ne sono venute in mente altre, lucchesi queste, che vi metto qui di seguito.
un paio di colori:
1) bégino: è il colore delle vecchiette che vivono a san vito e che tornano dal parrucchiere poco contente della nuance scelta dal coiffeur più famoso del paese (anche perchè è l’unico): “m’ha fatto questo colorino bégino che un mi garba mi’a nulla…”.
2) recitura di briao: è un tipo particolare di color vinaccia sul quale non sto a insistere più di tanto, di solito si usa in senso dispregiativo. “s’è comprata un vestito recitura di briao che un si pole vedé”
3) bluette (anche detto blé): tipo di blu elettrico. (ma si pronuncia proprio bluettE eh, mi raccomando).
sul tempo, invece, un po’ analogo al tempuccio, è il “torbato”: quando il cielo è torbato è coperto da un sottile velo di nuvole. torbato può essere anche il vino, in quel caso di solito fa caà.
quando invece uno è di umore un po’ torbato, a volte può essere “garoso” che vuol dire arrabbiato, come a prentendere di avere ragione quando non la si ha. “non solo ha torto, ma vorébbe anco stà garoso!”
se invece il vostro interlocutore ha ragione sarà “tutto ringalluzzorito“, come il gallo quando si fa bello davanti alle galline. “stava lìccosìe sul piazzale della chiesa, tutto ringalluzzorito”.
e infine, chiudiamo con alcune espressioni che ruotano intorno al cardine della civiltà: il buo del culo.
“stare a buo ritto”
“stare a buo punzoni”
“stare a buo pillonzi” (sinonimo di sopra)
“buodiulo”
a voi le relative interpretazioni!