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Et voilà, le polpetòn!

Creato il 07 maggio 2010 da Massmedili

Locandina Avatar

Post doveroso per il film evento della stagione o, come direbbe Fiorello, le polpetòn! Tre orette tre anche per famiglie, già record di vendite annuale in tutte le categorie a meno di tre giorni dall’uscita in DVD/Blue Ray.

Polpetòn è una categoria negativa? Non necessariamente: Via col vento lo era ma ancora ne stiamo a parlare dopo 70 anni. Francamente non credo che parleremo ancora di Avatar fra 7 mesi, ma che sia un film evento non ci piove.  Intanto perché è stato quello che al cinema ha definitivamente consacrato il 3D di nuova generazione , anche se l’uscita in home video è stata ancora in 2D: i televisori 3D con tecnologia Led della Samsung, della Panasonic e della Sony si cominciano a vedere nei negozi, ma di contenuti tridimensionali da vedere non c’è ancora traccia. Strana scelta dell’industria, ma così è.

Il film, per chi non se lo fosse ancora sciroppato, è appunto un polpettone fantaecologista con sprazzi fantasy che, come sempre nei filmoni di Cameron, punta tutto sull’immagine e sull’emozione: storia e sceneggiatura latitano un po’.

I cattivoni terrestri che vogliono distruggere il pianeta-paradiso Pandora sono proprio infamissimi, scemi e pure un po’stronzi sia nella versione “colonnello dei marines-bombardiamo tutto e tutti a casa per cena” sia nella versione del manager senza traccia di cuore “dobbiamo rispondere agli azionisti, mica agli ecologisti”. I buoni sono da lacrimuccia, sia il marine paraplegico che rivive nell’avatar (simulacro) dell’alienone azzurrone Sam Worthington, (già Terminator Salvation), sia l’alienona azzurrona Zoe Saldana (già tenente Uhura nell’ultimo remake di Star Trek: ma aver già partecipato a superproduzioni di fantascienza era obbligatorio?) e soprattutto, nei panni dell’ecologista buona,  la superveterana Sigourney Weaver che a 61 anni suonati continua a rifare il tenente Ripley di Alien, non solo l’originale di Ridley Scott ma di ntutta la serie (di cui il secondo episodio, Aliens, era firmato, guarda caso, da un quasi esordiente Cameron).

La storia si dipana fra panorami animati mozzafiato. deliri paramistici a sostegno dell’immaginifico pianeta Pandora e della sua Utopia, fatti leggermente scontati e duello finale al fulmicotone. Molto ben confezionato ma di nuovo poco o nulla.

L’idea delle donne altissime sembra essere una costante del non proprio svettante Cameron, a partire dalla ex moglie e regista premio oscar Kathryn Bigelow, alta circa un metro e 90 così come la Weaver, nota per essere l’attrice più alta di Hollywood. Anche in Titanic, il suo maggior successo, Kate Winslet era più alta del protagonista Leonardo di Caprio.  E questa mania per le spilungone potrebbe aver fortemente influenzato il regista nella scelta di mettere in scena belle donne azzurre alte tre metri…

Da notare: gli aborigeni alieni, quando arriva il momento della lotta contro il “popolo del cielo” (gli infamoni terrestri) si riuniscono e decretano la riscossa alzando il pugno chiuso. Sembra quasi che il comunismo quasi defunto sul pianeta terra alligni invece sul piantea Pandora. Sul quale, peraltro, lo slogan del film invita a ritornare, non ad andare.

Revisionismo storico? Rilancio dell’utopia populista? Come al solito le major (in questo caso fra l’altro la Fox di Rupert Murdoch, che meno di sinistra non si può) con gli alti ideali ci fanno cassetta…


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