Niente impresa per Milano. Seconda partita in casa e seconda sconfitta in queste Top 16 2015 per il team italiano, che, pur mettendo sul campo tanta grinta e la voglia di tenere il confronto equilibrato fino alla sirena, viene sconfitto per 71-82 da un Fenerbahçe concreto e molto profondo nel roster, ricco di qualità in tutte le situazioni di gioco e pronto per giocarsi l’Eurolega fino in fondo.
L’EA7 torna al Forum di Assago dopo due trasferte europee consecutive e di fronte ai gialloneri del guru Obradović propone un paio di cambiamenti nel quintetto base, con coach Banchi che lancia MarShon Brooks e Shawn James dalla palla a due, salvo poi inserire dopo pochi minuti Samuels, a causa degli immediati problemi di falli di un James in difficoltà contro il lungo turco Savaş. Il primo quarto è ad ogni modo scoppiettante e di altissimo rendimento per entrambi gli attacchi: si chiude sul 28-24 per gli ospiti grazie ai 9 punti dello stesso Savaş, a cui ha risposto alla grande Brooks (9 anche per lui), supportato dal solito Alessandro Gentile, la cui tripla del 22-21 corrisponde al primo (e purtroppo unico) vantaggio per Milano. Le percentuali al tiro sono elevate e dunque alla prima pausa gli allenatori tentano di risistemare le proprie difese per evitare che un “raffreddamento” delle mani risulti troppo dannoso. E infatti il secondo periodo conta appena un punto in più di quelli realizzati dal solo Fenerbahçe nei dieci minuti precedenti; se lo aggiudicano comunque i turchi, che vanno al riposo sul 38-43, con il sostanziale contributo di Zīsīs e Veselý, che non permettono mai all’Olimpia (con le maglie vintage celebrative per il 79esimo compleanno della società) di avvicinarsi né di rimettere le ruote davanti.
La ripresa del gioco dopo la pausa lunga vede accendersi il duello tra un caldissimo MarShon Brooks, alla fine sontuoso con 24 punti e una grande costanza offensiva, e Nemanja Bjelica, grande talento serbo, il quale punisce sistematicamente Milano ogni volta che gli uomini di Banchi si ritrovano a -1 nella prima metà del terzo quarto. Anche Daniel Hackett prova a scaldare il pubblico di casa, ma qualcosa negli occhi degli avversari è cambiato e lo strappo è servito: un pesante parziale di 16-8 fa scendere l’EA7 fino al 54-63 allo scoccare del trentesimo minuto e una minima accelerazione del Fenerbahçe sembra aver messo in ghiaccio la partita. Raggiunta ripetutamente la doppia cifra di vantaggio all’inizio dell’ultimo periodo con Goudelock, in serata comunque sottotono, ma ben coperto da un organico di straordinario livello medio, e con Preldžič, ecco arrivare un ulteriore sforzo dell’eroe milanese di giornata, l’ultimo ad arrendersi; Brooks trova cinque punti in fila e dimezza il margine da 60-70 a 65-70. Veselý e Bjelica ricostruiscono in un amen il +9, ma un gioco da tre punti di Hackett e un piazzato di Gentile risollevano Milano sino al -4. E l’inerzia, come ammette Banchi nel post-partita, sembrava a quel punto essere girata, con più di tre minuti da giocare. Invece non erano stati fatti i conti con l’uomo-sorpresa del mazzo giallonero: Jan Veselý (top scorer dei suoi con 15 punti) domina ancora nel pitturato e con un rimbalzo offensivo concretizzato e una schiacciata volante chiude la contesa, anche perché gli stessi Hackett (12 e 10 rimbalzi) e Gentile (14 punti) si intestardiscono in attacco e non trovano più la via del canestro tra infrazioni di passi e palle perse. Il sigillo sulla sirena di Preldžič per il 71-82 finale dimostra la mentalità cannibale di questo Fenerbahçe, che si impone in tutti i punteggi dei singoli periodi e rafforza la sua candidatura al tavolo delle favorite di questa Eurolega. Per i ragazzi di Želimir Obradović si tratta della seconda vittoria su due lontano dal palazzetto di casa, che li ha visti invece cedere a testa altissima sia contro il CSKA Mosca (armata ancora imbattuta nell’intera competizione, 14 successi su 14 incontri) sia contro l’Olympiacos, sempre più trascinato a punteggio pieno da un super Spanoulīs. Milano resta nella metà inferiore della classifica con il record di 1-3, ma il quarto posto, l’ultimo disponibile per i quarti di finale, ossia il verosimile obiettivo dell’EA7, non è per nulla distante e in quest’ottica si rivelerà fondamentale la trasferta in terra basca del prossimo turno, prima della terza sfida ad Assago contro gli altri rivali diretti dell’Efes.
Un doppio confronto cruciale, che deciderà gran parte del futuro di Milano in queste Top 16.
Gli altri risultati del gruppo F:
CSKA Mosca* (4-0) – Unicaja Málaga (0-4) 101-74
Nizhni Novgorod (2-2) – Anadolu Efes (2-2) 109-90
Olympiacos (4-0) – Laboral Kutxa (1-3) 76-64
*perfetto De Colo (28 punti in 24 minuti, 11/11 al tiro).
Ecco come sono andate invece le cose nel girone E, sempre più equilibrato ed avvincente:
Galatasaray (2-2) – Alba Berlino (2-2) 65-75
Real Madrid (4-0) – Panathinaikos (2-2) 83-65
Barcellona (2-2) – Stella Rossa Belgrado (0-4) 92-77
Zalgiris Kaunas (1-3) – Maccabi Tel Aviv (3-1) 66-73