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Eutanasia per la libertà individuale indipendente

Creato il 09 dicembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani
Eutanasia per la libertà individuale indipendenteBrittany Maynard si è uccisa. Così, per come aveva detto, in uno Stato che le ha consentito uno dei diritti a noi negati, quello della morte come scelta di fronte ad un male incurabile. Si è uccisa, e certamente è stata una scelta sofferta, certamente avrebbe voluto vivere come tanti, come tutti ma non ha voluto farlo morendo a poco a poco, accettando il destino, la sofferenza, l'accanimento terapeutico per guadagnare un giorno, un mese, un'ora legata a macchine e a Eutanasia per la libertà individuale indipendentemorfina. La scelta - la sua scelta - come fu quella di Susanna Englaro e di quell'immenso piccolo uomo di suo padre Beppino che la difese combattendo contro il mondo, come fu quella di Piergiorgio Welby, un altro piccolo gigante, meriterebbe rispetto, un rispetto profondo ed invece la cattolicissima Italia si riscopre paese di gente pronta a pontificare, pronta a condannare il gesto, dai fogli d'un giornale o da dentro una tonaca. Siamo fatti così. Non riusciamo neppure a guardare il mondo dalla parte di chi decide, in piena coscienza, di andarsene con dignità. Da chi, come Brittany avrebbe voluto vivere come gli altri e non ha voluto farlo diversamente. Dobbiamo soffrire anche quando non c'è alcuna speranza, lasciare che la medicina ci utilizzi da cavie per vedere quanto siamo bravi a prolungare l'improlungabile e l'improrogabile. Dobbiamo accettare, perché c'è gente (e a differenza di chi pontifica ne ho profondissimo rispetto) che decide di farlo sino all'ultimo di lottare comunque anche se senza speranza. Credo sia giunta l'ora (invero per me lo è sempre stata) di ripensare seriamente ad una legge sull'eutanasia. Eutanasia come libera scelta di liberi individui. Eutanasia come scelta di dignità legata al volere del singolo. Eutanasia e rifiuto dell'accanimento terapeutico. Se un giorno dovessi per caso e per destino ritrovarmi attaccato ad una macchina, senza possibilità alcuna se non vedermi morire, spero che ci sia qualcuno che quel gesto di profondo amore sia pronto a farlo per me. In uno stato, soprattutto che non considererà il gesto un crimine ma solo una scelta di profonda consapevolezza, e libertà. Nazzareno Condina

Il presidente della pontificia accademia per la Vita monsignor Carrasco de Paula ha definito "assurdo" il caso di Brittany Maunard, la 29enne statunitense che ha scelto il suicidio medicalmente assistito (eutanasia, la morte dolce) il primo novembre di quest'anno. Carrasco ha accusato l'organizzazione Choice&Compassion di aver convinto ideologicamente la giovane a togliersi la vita, affermando che è un dovere compiere la propria missione fino all'ultimo. Sarebbe stato quindi un suicidio politico, fazioso, strumentale. Non dà fastidio la morte, bensì la libertà. L'esercizio indipendente della libertà individuale dà fastidio in un mondo organizzato in modo tale da trasformare gli esseri umani in funzioni anonime di un sistema economico reso efficiente da un sistema di controllo che usa ormai metodi estremamente sofisticati. Brittany sapeva che una forma molto aggressiva di tumore al cervello l'avrebbe distrutta e uccisa in sei mesi. Si è suicidata il primo novembre: uno dei segnali che l'hanno convinta è stata l'impossibilità improvvisa di riuscire a pronunciare il nome del marito, durante un momento armonioso di vita domestica.


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